Intervento chirurgico con dottor Roberto Polastri 2016

I dottori Alessandro Salvai, Tania Pretato e Lisa Rapetti quotidianamente vivono la realtà chirurgica di Biella e si specializzeranno in Chirurgia Generale

 

Intervento chirurgico presso l’Ospedale dell’ASL di Biella, effettuato dal dottor Roberto Polastri, Direttore della Struttura Complessa Chirurgia Generale (il primo, da destra)

 

Stanno frequentando il Nuovo Ospedale dell’ASL di Biella per specializzarsi. Sono tre giovani chirurghi, in formazione, che già da diverso tempo frequentano il Reparto di Chirurgia Generale. Il dottor Alessandro Salvai, la dottoressa Tania Pretato e la dottoressa Lisa Rapetti quotidianamente vivono la realtà di Biella e si specializzeranno in Chirurgia Generale. A coordinare il lavoro e l’organizzazione delle attività è il dottor Roberto Polastri, Primario di Chirurgia, e loro tutor.
Un’ esperienza didattica sul campo che conferma il valore del nostro Ospedale come luogo in cui è possibile crescere e apprendere.

Il dottor Alessandro Salvai, proviene dalla AOU “Città della Salute e della Scienza di Torino”; è lì che ha iniziato la specialità, una realtà di certo molto importante dove si è confrontato con una chirurgia specialistica legata in particolare ai trapianti di fegato; adesso è al quinto anno. “L’esperienza di Biella – sottolinea – è illuminante perché offre anche una apertura a 360 gradi verso tutti i risvolti che la Chirurgia ha: da quella maggiore alle attività di day surgery. Qui ciascuno di noi riesce a fare con regolarità due settimane di sala e una di reparto“.

Proviene da Torino anche la dottoressa Lisa Rapetti, al quarto anno di specializzazione. “Sul piano formativo – evidenzia – è una esperienza davvero significativa; siamo tutti seguiti con attenzione da professionisti strutturati e in base al nostro livello di preparazione abbiamo l’opportunità di agire sui singoli casi con un approccio diretto sul paziente“.

Concluderà invece la specializzazione il 17 maggio 2016 la dottoressa Tania Pretato. Lei, che durante il suo percorso di specializzazione è stata sia in Francia che in Italia, tra Novara e Biella, sottolinea che “il Nuovo Ospedale non ha nulla da invidiare ad altre realtà ospedaliere“.

Un filo conduttore lega il pensiero di questi tre giovani professionisti ed è la possibilità di stare con frequenza sul “campo”. Un aspetto di certo non banale e più difficile da attuare con regolarità in strutture dove vi è un elevato numero di specializzandi.
Per un chirurgo la sala operatoria è la “casa” in cui è chiamato a vivere per la maggior parte del tempo. L’ASL BI punta a far sì che il Nuovo Ospedale possa essere sempre più una realtà da poter scegliere come sede di formazione e di lavoro, come si legge nel Comunicato trasmesso dall’Addetto Stampa della nostra Azienda Sanitaria Locale.