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L’evento, unico in Italia ed organizzato dalla Neurologia dell’ASL BI in collaborazione con la Neurologia di Novara e la Società Italiana Interdisciplinare Neurovascolare, si è svolto da lunedì 14 a venerdì 18 settembre nel Polo Universitario di Città Studi

 

 Il Direttore della Struttura Complessa Neurologia dell’ASL BI, dottor Graziano Gusmaroli ed il Dirigente medico neurologo, dottoressa Emanuela Schintone

 

Da lunedì 14 a venerdì 18 settembre 2015, il Polo Universitario Città di Studi di Biella ha accolto la seconda edizione della “Summer School”, unica scuola estiva in Italia sulla patologia neurovascolare.
L’iniziativa è stata riproposta per il secondo anno consecutivo a Biella, attirando sul territorio specialisti italiani e stranieri di diverse discipline mediche:

  • Chirurgia
  • Neurologia
  • Cardiologia
  • Medicina Interna
  • Anestesia e Rianimazione
  • Angiologia
  • Geriatria
  • Medicina e Chirurgia di Accettazione ed Urgenza
  • Radioterapia
  • Radiodiagnostica
  • Chirurgia Vascolare,

nonché Medici di Medicina Generale, tecnici di Neurofisiopatologia e tecnici della Fisiopatologia Cardiocircolatoria. L’obiettivo dell’evento era fornire ai partecipanti tutte le informazioni teoriche e pratiche sulla gestione dell’ictus e sull’impiego di nuovi approcci diagnostici in urgenza per l’individuazione immediata dei primi sintomi di ischemia e di emorragia cerebrale, dunque su come:

  • classificare correttamente il paziente
  • applicare le scale di valutazione
  • formulare la corretta scelta delle indagini diagnostiche disponibili, in particolare nella fase iperacuta.

Organizzato dal dottor Graziano Gusmaroli, Direttore della Struttura Complessa (S.O.C.) Neurologia dell’ASL BI e dal Dirigente medico neurologo, dottoressa Emanuela Schintone, insieme al dottor Lorenzo Coppo, neurologo dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, e alla Società Italiana Interdisciplinare Neurovascolare (SINV), di cui lo stesso Gusmaroli è membro, l’evento ha accolto nel Biellese circa 30 specialisti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, che hanno frequentato il corso intensivo ed alloggiato proprio a Città Studi, Polo Universitario del Biellese che ha accolto favorevolmente l’iniziativa.

Ciascuno è intervenuto portando all’attenzione dei colleghi casi clinici e studi, con l’obiettivo di condividere saperi ed esperienze. Inoltre, un gruppo selezionato di pazienti si è offerto volontario per sottoporsi ad eco doppler di controllo durante il corso, in modo tale da far esercitare i discenti sull’uso di questa metodica.
Tra i relatori figuravano nomi di prestigio nel panorama nazionale ed europeo:

  • il dottor Giovanni Malferrari, Presidente della SINV e Responsabile della Struttura di Patologia Cerebrovascolare nell’Arcispedale Santa Maria Nuova – IRCCS di Reggio Emilia
  • il neurologo dottor Sandro Sanguigni, tra i massimi esperti di ecografia venosa, che insegna e lavora nell’Ospedale di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno)
  • il dottor Jürgen Eggers, del Neurological Center Segeberger Kliniken (Germania), che interviene sulla sonotrombolisi, metodica in grado di migliorare la ricanalizzazione dei vasi durante il trattamento dell’ictus e gli esiti a lungo termine
  • il dottor Branko Malojcic, Direttore del Dipartimento di Neurologia dell’University Hospital Centre di Zagreb (Croazia), che parla del trattamento dell’ictus in fase acuta.

Si consideri che nel solo territorio biellese l’ictus colpisce circa 450 persone ogni anno, in linea con i dati nazionali. È una situazione tempo-dipendente, dunque per limitarne le conseguenze, in termini di mortalità e disabilità permanenti, deve essere trattata entro quattro ore e mezza dall’esordio dei primi sintomi, con una progressiva diminuzione dell’efficacia dell’intervento man mano che trascorrono i minuti. Negli ultimi anni, la cultura della gestione dell’ictus si è radicalmente modificata, raffinata e ha portato una rivoluzione nella formulazione del ragionamento clinico per la gestione del singolo caso, come spiega il dottor Graziano Gusmaroli: “Oggi le nuove terapie e le modalità organizzative consentono di trattare ed ottenere ottimi risultati anche su queste patologie, che molte persone ritengono ancora inguaribili o dalle conseguenze pesantemente invalidanti. Nel caso dell’ictus, il riconoscimento immediato dei sintomi ed il trattamento in fase acuta con interventi mirati possono fare la differenza e, in casi sempre più numerosi, consentire al paziente un buon recupero. La gamma di nuove terapie disponibili e le indicazioni al loro utilizzo, unitamente alle competenze ed alle esperienze maturate dagli specialisti rendono necessari momenti di confronto e di approfondimento come la Summer School”, come si legge sul Comunicato Stampa trasmesso dalla Struttura Semplice Pubbliche Relazioni, Accessibilità e Comunicazione della nostra Azienda Sanitaria Locale.