Franco Mosca - Chirurgo e Filantropo
Franco Mosca - Chirurgo e Filantropo

Giovedì 16 ottobre 2025 presso l’Ospedale ASL di Biella si è tenuto l’evento dedicato a “Franco Mosca, chirurgo e filantropo – Il suo insegnamento tra Scienza e Umanità”, promosso dal Comune di Biella in collaborazione con la nostra Azienda Sanitaria Locale per ricordare e trasmettere gli insegnamenti lasciati dal Chirurgo.

L’evento che si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre, è nato da una proposta del Vicesindaco di Biella, Sara Gentile, con l’intento di ricordare il professor Mosca insieme all’Azienda Sanitaria, in riferimento alla statura umana e professionale del Chirurgo biellese che è stato nel corso della sua carriera anche maestro, filantropo e portatore di ideali e valori che costituiscono tuttora l’orizzonte di riferimento per chi opera nel contesto della Sanità.

Quella di Franco Mosca è la storia di un giovane promettente biellese il cui talento è stato intuìto ed indirizzato verso un percorso universitario a Pisa, dove ha realizzato il suo sogno diventando uno dei più famosi Chirurghi a livello nazionale e intraprendendo una brillante carriera.

Franco Mosca è stato chirurgo, scienziato, maestro e filantropo ed ha saputo trasformare passione e competenza in un patrimonio condiviso con pazienti, allievi e colleghi, guidato dai valori e ideali che sono tutt’oggi prezioso riferimento per chi lavora in Sanità.

L’evento, aperto al pubblico, ha avuto alcuni momenti:

  • Alle ore 15.30 ha avuto luogo la cerimonia di intitolazione al professor Franco Mosca di una via della Città di Biella. 

Questo momento di intitolazione di una strada al professor Franco Mosca qui a Biella presso l’Ospedale degli Infermi del nostro territorio, rappresenta un sentito riconoscimento della nostra Città all’opera da lui svolta come Chirurgo di fama internazionale e Filantropo con speciale attenzione verso i giovani” ha così commentato Sara Gentile.

Con Franco Mosca ho sempre avuto la sensazione di trovarmi dinnanzi ad un Biellese di stampo antico, un visionario fortemente operativo – ha dichiarato Donato Gentile -. Diceva spesso: “Se qualcosa si può fare, si deve fare” …ed è anche per questo che Comune e ASL di Biella hanno ritenuto insieme che si poteva e si doveva onorare e celebrare la figura e l’opera del professor Franco Mosca”.

  • L’evento è proseguito alle ore 16.00 con la cerimonia di commemorazione presso la Sala Convegni dell’Ospedale, in cui è stata annunciata anche la dedicazione della Sala robotica del Blocco Operatorio del nostro Ospedale.

Ha così commentato il Direttore Generale ASL BI, Mario Sanò: “Ringrazio Città di Biella per aver coinvolto l’Azienda Sanitaria in questa iniziativa. La dedica al professor Mosca della Sala di Chirurgia Robotica è stata accolta in uno spirito di condivisione dei valori e degli ideali che hanno contraddistinto la figura e la vita del professor Mosca e che sono quelli che caratterizzano le scelte e l’impegno dei nostri professionisti di fronte alle sfide che la Sanità di oggi presenta”.

  • A seguire, è stata delineata la figura del professor Mosca attraverso i racconti e le testimonianze di chi ha condiviso con lui momenti di vita personale e professionale.

Tra gli intervenuti, con ricordi e testimonianze sulla vita e l’opera di Franco Mosca, si ricordano Pietro Maria Niccolini, nipote di Franco Mosca, Roberto Perinu, compagno di scuola di Franco Mosca, Stefano D’Agostin, amico di Franco Mosca, Riccardo Quaglia, Professore del Liceo Scientifico di Biella, Andrea Pietrabissa, Professore Ordinario di Chirurgia Generale dell’Università di Pavia, Ugo Faraguna, Presidente della Fondazione Collegio Puteano, Mauro Ferrari, Direttore del Dipartimento Cardio Toraco Vascolare dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e da remoto Luca Morelli, Presidente Fondazione Arpa.

Il pensiero del nipote di Franco Mosca

“Mio nonno era legatissimo alla città di Biella, ne parlava moltissimo a noi nipoti e a tutti i familiari. Abbiamo condiviso tante esperienze qui con lui ed è per questo che siamo grati ed emozionati. Io in primis per aver pensato a questo riconoscimento – ha così aperto gli interventi Pietro Maria Niccolini, nipote di Franco Mosca -. Siamo sicuri che lui sarebbe emozionato e grato quanto noi, se non di più perché è sempre rimasto legatissimo alla sua Città d’origine, tanto da cercare, appena ha avuto l’opportunità, di cercare di creare un ponte tra Pisa e la sua Città. E qui ha mantenuto le sue radici, ha voluto conservare una casa dove abbiamo passato tanto tempo insieme e dove fino alla fine lui ci ha visti, nel senso che lui ha sempre visto noi parenti e soprattutto noi nipoti in un futuro qui a conservare questo legame tra la Città di Biella e quello che poi è stata la prosecuzione del suo percorso di vita, cioè Pisa. Siamo davvero emozionati e grati per questa iniziativa e vi ringraziamo con tutto il cuore per averci coinvolti”.

Il ricordo di Roberto Perinu

Ho conosciuto Franco Mosca all’Esame di Ammissione alla Scuola Media: era la tarda primavera del 1952 – racconta Roberto Perinu, compagno di Franco Mosca alla Scuola Media e al Liceo Classico –. Erano gli anni ‘50 del secolo scorso e la vita, allora, era davvero diversa. Ci si muoveva a piedi o in bicicletta o, raramente, in pullman. Certo non c’erano genitori o nonni al nostro servizio. Giocavamo a pallone, facevamo innocue scorribande nella campagna che, allora, circondava Pavignano. Basta poco per diventare e, soprattutto, per restare amici. Dopo il Liceo, anche se le nostre strade si divisero, il senso profondo, che ci legava, si sarebbe mantenuto intatto. Anche oggi, dopo più di 70 anni, il valore della nostra amicizia è immutato”.

Il racconto di Mauro Ferrari

Il professor Mosca è stato un visionario: tra i primi a introdurre la terapia intensiva e l’ecografia in Reparto, a promuovere la chirurgia mininvasiva e la multidisciplinarietà, fino alla creazione del centro EndoCAS – racconta Mauro Ferrari, Professore Ordinario di Chirurgia Vascolare dell’Università di Pisa e Direttore del Dipartimento Cardio Toraco Vascolare dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana -. Accanto all’eccellenza scientifica, è stato capace di costruire ponti tra medicina e società civile, creando la Fondazione Arpa, nella quale ha saputo coinvolgere il mondo della cultura, dell’arte, dell’impresa e dello sport a sostegno della ricerca. Pisano d’adozione ma legato alle sue origini biellesi, ha contribuito a implementare il ruolo della Fondazione Collegio Puteano per offrire a studenti piemontesi l’opportunità di studiare a Pisa. Un Maestro esigente, innovatore, che ha lasciato un’eredità viva, sintetizzata nel principio “ciò che si è avuto deve essere reso, per alimentare un circolo virtuoso”.

Il ricordo di Riccardo Quaglia

Tra le altre innumerevoli attività, il professor Mosca ripristinò il privilegio riservato agli studenti universitari biellesi voluto all’inizio del Seicento dal vescovo Carlo Antonio Dal Pozzo quando istituì il Collegio Puteano di Pisa – ricorda Riccardo Quaglia, Professore del Liceo Scientifico di Biella -. Un posto di quel Collegio era stato storicamente riservato ai Biellesi e Mosca aveva creato una moderna Fondazione per rinnovare, oltre al resto, quell’opportunità. Conobbi Franco Mosca al Liceo Avogadro quando venne a perorare la causa perché si era reso conto che, in sostanza, i Biellesi quella possibilità non la conoscevano. Non cercava visibilità o il riconoscimento del proprio impegno: il punto era che, semplicemente, Franco Mosca ci teneva davvero. Il primo anno in cui venne a scuola fu ricevuto dal mio Preside di allora, Dino Gentile, poi l’iniziativa prese piede e Franco Mosca tornava all’Avogadro ogni anno, come un amico che magari vediamo poco ma incontriamo sempre volentieri, per piacevole consuetudine. Rivolgeva alle classi un discorso più o meno uguale, incentrato sulla rievocazione del proprio esame di maturità e l’incontro con un professore che gli aveva cambiato la vita indirizzandolo alla Facoltà di Medicina e agli Atenei pisani, le cui caratteristiche Mosca passava poi ad illustrare”.

Il commento di Andrea Pietrabissa

È per me un grande onore contribuire a tener viva la memoria del mio Maestro, che a più di 5 anni dalla sua scomparsa è ancora così presente nel nostro ricordo e nel modello di cura che ci ha insegnato e che è oggi messo in pratica da tutti i suoi allievi – ha commentato  Andrea Pietrabissa, Professore Ordinario di Chirurgia Generale dell’Università di Pavia -. Il professor Mosca è stato un visionario e un grande innovatore, non solamente in chirurgia, ma anche nell’àmbito sociale, attraverso le molte opere portate avanti dalla sua Fondazione ARPA. Sono felice che la sua Città natale abbia deciso di rendergli omaggio con l’intitolazione di una via. Ne sarebbe stato immensamente felice, conoscendo quanto fosse legato a Biella e grato a questa Città per le opportunità che qui gli erano state date di venire a studiare a Pisa“.

Il ricordo di Stefano D’Agostin

“Ho riconosciuto nel professor Franco Mosca l’incarnazione umana e valoriale del concetto di filantropia: non solo avere idee, tante ed eccellenti, ma attivarsi per realizzarle nel nome di un concetto più alto – ricorda Stefano D’Agostin,HR Manager, aiutato dal professor Mosca durante le ricerche relative alla tesi di Laurea in Giurisprudenza -. Per l’utilità e bene di tutti. In un mondo di tante “prime persone singolari”, il professor Mosca è stato un eccezionale promotore di una vita donata alla pluralità, con valori e principi altissimi”.

È inoltre intervento il Direttore del Dipartimento di Chirurgia, Roberto Polastri, per presentare un’ulteriore iniziativa in programma per ricordare il professor Mosca, da parte dell’ASL BI che giovedì 20 novembre 2025 ha organizzato presso l’Ospedale ASL di Biella il convegno “Chirurgia robotica digestiva: sfide e opportunità”, a cui interverranno Professionisti provenienti da Centri piemontesi ed extra regionali per confrontarsi e approfondire il tema della chirurgia robotica in area digestiva.

  • In chiusura è intervenuto il fotografo Enzo Cei, curatore della mostra a lui dedicata e intitolata “La chirurgia e la cura in immagini. Franco Mosca e lo sguardo di Enzo Cei”, un viaggio nella vita del Chirurgo attraverso scatti fotografici dei momenti più significativi.

La sua biografia

Nato a Biella nel 1942, Franco Mosca ha dedicato tutta la sua esistenza alla Chirurgia, alla ricerca e al progresso della Medicina. Dopo la Laurea in Medicina nel 1966 e le Specializzazioni in Chirurgia Generale, Urologia e Chirurgia d’Urgenza, egli esercitò la sua professione a Pisa, città che sarebbe diventata il centro della sua carriera e della sua eredità scientifica.

Nel 1986 ottenne la cattedra di Chirurgia Generale all’Università di Pisa e, da allora, formò intere generazioni di Medici e Chirurghi. Uomo di visione e di straordinaria energia, fu tra i primi in Italia a credere nella chirurgia mininvasiva e robotica, portando a Pisa tecnologie allora pionieristiche. Sotto la sua guida nacquero Reparti d’avanguardia e soprattutto il Centro Trapianti, che trasformò l’Ospedale pisano in un punto di riferimento internazionale per i trapianti di rene, fegato e pancreas.

Accanto al ruolo accademico e clinico, Mosca coltivò un impegno civile e umanitario altrettanto forte. Nel 1992 fondò la Fondazione Arpa, con l’obiettivo di sostenere la ricerca, la formazione dei giovani Medici e progetti sanitari nei Paesi in via di sviluppo. Fu anche il promotore del Festival Internazionale della Robotica, evento che portò a Pisa l’attenzione globale sulle nuove frontiere della tecnologia applicata alla salute. Sempre vulcanico, visionario, caparbio, Mosca amava sfidare i limiti del possibile e contagiare gli altri con la sua inesauribile energia.

Il suo impegno fu riconosciuto con numerosi premi e onorificenze: la Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica, il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, fino all’Honorary Fellowship dell’American College of Surgeons, uno dei massimi riconoscimenti mondiali.

Più dei titoli e delle cariche, di lui resta l’immagine di un Maestro generoso, capace di ispirare allievi, colleghi e pazienti. Non a caso viene ricordato come il “padre dei trapianti a Pisa”, ma anche come un uomo di cuore, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

Franco Mosca è mancato a Pisa il 31 maggio 2020, lasciando dietro di sé non solo un patrimonio scientifico di primo piano, ma anche un’eredità umana che continua a vivere attraverso la Fondazione Arpa e il Premio a lui dedicato, pensato per onorare chi porta avanti il suo stesso spirito di innovazione e servizio.

Nel 2024 è stata dedicata al professor Mosca la pubblicazione in sua memoria del libro “Franco Mosca. Chirurgo e filantropo”, a cura di Leonardo Arrighi, con il contributo di Fondazione Arpa e il patrocinio dell’Università di Pisa.

Franco Mosca era un uomo con un carattere volitivo, un ottimo medico e chirurgo, un insegnante esigente e una persona attenta agli altri. Uomo di rara integrità e eccezionale statura che ha dedicato tutta la sua vita ai suoi pazienti, ai suoi studenti e ai meno fortunati” – Fabrizio Michelassi, Professore Ordinario di Chirurgia, Direttore del Dipartimento chirurgico, Cornell University, New York (Da Franco Mosca. Chirurgo e filantropo, a cura di Leonardo Arrighi, 2024).