Debernardi, Garavana, Quaregna, Manzoni, Colombo, Polastri, Forliti, Rognoni, Galligani, Girardi, Sanò, Verzini e FonioAlla conclusione dell'inaugurazione: da sinistra, Stefano Debernardi, Paolo Garavana, Andrea Quaregna, Paolo Manzoni, Michele Colombo, Roberto Polastri, Enzo Forliti, Andrea Rognoni, Leo Galligani, Alessandro Girardi, Mario Sanò, Fabio Verzini e Paolo Fonio, nella serata di lunedì 24 novembre 2025

Il progetto della Sala Ibrida è diventato realtà grazie alla piena sinergia tra ASL BI, Fondazione Cassa di Risparmio di BiellaAssociazione Amici dell’Ospedale di Biella e Regione Piemonte, attraverso il finanziamento derivante del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

Come è stato illustrato nell’evento, tenutosi presso la Sala Convegni del nostro Ospedale, lunedì 24 novembre 2025, la Sala Ibrida si inserisce nella strategia di innovazione tecnologica prevista dal Piano di Rilancio dell’Azienda Sanitaria Locale di Biella e a cui era stato dato avvio progettuale in occasione del Decennale con gli investimenti per l’Alta Tecnologia dell’Ospedale.

La Sala Ibrida costituisce un cambio di paradigma nella tecnica chirurgica, che si proietta verso un futuro di chirurgia sempre più mini-invasiva e con una ripresa del paziente più rapida dopo l’intervento.

Si tratta, infatti, di una Sala operatoria ad altissima tecnologia che integra apparecchiature diverse (radiologiche ed ecografiche) estremamente sofisticate e in cui si possono eseguire procedure chirurgiche con tecniche multidisciplinari e sempre meno invasive, cioè basate su piccole incisioni con conseguente riduzione delle complicanze ed una maggiore qualità ed efficienza della Struttura sanitaria che ne è dotata.

Ha così commentato l’ingegner Alberto Petti, Responsabile Struttura Semplice (SS) Ingegneria Clinica ASL BI: “La realizzazione di una sala con questa tecnologia permetterà all’ASL di Biella di posizionarsi ancora più in alto nel “ranking” degli Ospedali regionali e di essere, come speriamo, attrattivo per i Professionisti che potranno vedere nel nostro Ospedale un Centro anche tecnologico di eccellenza”.

L’Ospedale ASL di Biella è il quarto in Piemonte a dotarsi di una Sala Ibrida, insieme all’Ospedale Mauriziano, alla Città della Salute di Torino e all’Ospedale di Cuneo, ed è il primo del Quadrante del Piemonte Nord Orientale di cui fanno parte le Aziende Sanitarie di Biella, Vercelli, Novara e del Verbano-Cusio-Ossola.

Ha così spiegato, il Direttore della Chirurgia Vascolare ed EndovascolareEnzo Forliti, che fin dal suo arrivo all’ASL BI aveva promosso l’idea dell’avvio del progetto della Sala Ibrida a Biella, avendo avuto modo di constatarne i benefici nella sua precedente esperienza all’Ospedale di Cuneo dove è presente: “Il futuro è ibrido, ossia prevede interventi di chirurgia open (tradizionale) ed endovascolare. A Biella il chirurgo vascolare è già endovascolare,

I dottori Enzo Forliti e Andrea Rognoni
I dottori Enzo Forliti e Andrea Rognoni

ossia cura “navigando”. Grazie alla Sala Ibrida l’attività della Chirurgia Vascolare effettua un grande miglioramento dal punto di vista qualitativoPer il nostro Reparto non cambia l’utilizzo dei materiali e l’attività chirurgica in sé che già svolgevamo, ma la Sala Ibrida ci permette di operare in un ambiente tecnologicamente avanzato, lavorando meglio e ottimizzando tutti quei gesti che noi già facevamo in passato. In particolare, si tratta di un ambiente ideale per la patologia aortica complessa. La Sala Ibrida è infatti progettata per poter svolgere tale attività con gli standard più elevati di qualità e sicurezza, grazie al beneficio diretto sul paziente, che dopo l’intervento presenta tempi di recupero più rapido, con conseguente riduzione dell’assistenza, di impiego di farmaci e quindi anche di riduzione di occupazione di posti letto e, anche per gli Operatori (con minor rischio radiologico), e con piena efficienza”.

 “Quando sono arrivato a Biella, tre anni e mezzo fa, la Sala Ibrida era un sogno che poi è diventato un progetto e adesso è realtà – ha commentato Andrea Rognoni, Direttore Struttura Complessa Cardiologia – UTIC –. Il miglioramento tecnologico è alla base della crescita professionale degli Operatori perché permette di eseguire un numero sempre più ampio di procedure non soltanto vascolari, ma anche cardiologiche che fino ad oggi in questo Centro non potevano essere eseguite”.

La realizzazione della Sala Ibrida è stata possibile grazie ad un’operazione complessiva di investimenti che ha visto unite, al fianco dell’ASL BI, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Associazione Amici dell’Ospedale di Biella e che ha comportato un investimento di circa 2 milioni di euro.

È stata una bellissima avventura anche dal punto di vista tecnico – ha commentato l’ingegner Maurizio Zettel, Direttore Struttura Complessa (SC) Tecnico ASL BI -.  Dal momento in cui questa Azienda ha deciso di dotarsi di una Sala Ibrida è innanzitutto partita la ricerca delle possibili fonti di finanziamento, sia per le apparecchiature, in particolare per l’angiografo, sia per la parte relativa ai lavori di allestimento della Sala. È stata un’operazione complessa, in quanto si è dovuti intervenire all’interno di un Blocco Operatorio funzionante, obbligandoci ad adottare particolari soluzioni per consentire di non interferire con le attività in corso”.

L’investimento ha comportato la copertura dei seguenti costi:
  • l’acquisizione del Sistema Angiografico Alphenix Sky + di Canon, del valore commerciale di 900 mila euro, donato grazie a una raccolta fondi, a cui Fondazione CR Biella ha contribuito per un valore di 200 mila euro, e portata avanti dall’Associazione Amici dell’Ospedale per l’Alta Tecnologia. Si ricorda a titolo di esempio, tra le iniziative promosse “una Lancia Fulvia per la Sala Ibrida” con la collaborazione di AMSAP Biella.
  • 680 mila euro di interventi infrastrutturali, di cui 580 mila euro finanziati da Regione Piemonte grazie al Fondo per lo Sviluppo e Coesione (FSC).
  • altri 400 mila euro per ulteriori dotazioni tecnologiche che l’Azienda Sanitaria Locale di Biella deve acquistare per l’allestimento completo della Sala e di cui è stata richiesta la copertura tramite il Fondo per lo Sviluppo e Coesione (FSC).

Il Blocco Operatorio del nostro Ospedale, composto da 13 Sale operatorie, così come progettato e realizzato all’atto dell’apertura, grazie ai progetti a cui si è data attuazione in occasione del Decennale, con l’introduzione della chirurgia robotica e la creazione della Sala Ibrida da 100 metri quadri, ricavata da due di queste Sale, risulta ulteriormente rinnovato e potenziato.

Un’ulteriore caratteristica della Sala Ibrida è la sua classificazione ISO 5, andando ad aggiungersi alle ulteriori 2 Sale operatorie tradizionali che soddisfano particolari requisiti di qualità in riferimento al trattamento dell’aria. Le Sale operatorie con classificazione ISO 5 prevedono flussi laminari che garantiscono un livello di pulizia dell’aria estremamente elevato, essenziale per interventi chirurgici complessi, come quelli di chirurgia protesica, riducendo la carica batterica e minimizzando il rischio di infezioni.

Il sistema angiografico pensile, Alphenix Sky + di Canon, installato a soffitto, assicura elevata qualità di immagine, massima riduzione della dose di radiazioni, nessun limite delle potenzialità interventistiche, sicurezza massima, facilità d’uso e elevato comfort per il paziente.

La Sala Ibrida con l'equipe medica durante un intervento

Nelle prime due settimane di attività sono stati eseguiti quasi 50 interventi, con ricadute immediate per i pazienti, che con tempi di recupero molto rapidi possono vedere risolte patologie complesse; alcune delle attività eseguite nella nuova Sala Ibrida:

  • 5 procedure aorto-iliache per aneurisma aorta addominale e patologia ostruttiva aorto iliaca
  • 13 rivascolarizzazioni ibride/endovascolari degli arti inferiori
  • 2 TEVAR per aneurisma arco-aortico /aorta discendente
  • 2 stenting carotidei
  • 4 endoarterectomie carotidee
  • 1 stenting arteria viscerale.

“La Sala Ibrida rappresenta per il personale infermieristico un’enorme opportunità di crescita professionale – ha commentato Valentina Pozzato, Coordinatore infermieristico del Blocco Operatorio – attraverso l’acquisizione di competenze tecniche avanzate è possibile aumentare gli standard qualitativi offerti ai pazienti ed innalzare il livello di gratificazione del personale”.

Gli effetti a medio termine riguardano anche la capacità attrattiva del Presidio biellese.

Il commento del Direttore Generale ASL BI

“L’investimento è stato reso possibile da una sinergia territoriale tra le più rilevanti dall’apertura dell’Ospedale  – ha così sottolineato il Direttore Generale ASL BI, Mario Sanò  –. Il merito va alla disponibilità, allo spirito di coesione e alla professionalità di tutti coloro che hanno appoggiato il progetto promosso da ASL BI, con il fondamentale supporto, insieme a Regione Piemonte, di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Associazione Amici dell’Ospedale, che hanno contribuito a creare  un modello virtuoso di sviluppo progettuale, valorizzando in un unico investimento la partecipazione corale di Aziende, Pro Loco, Associazioni e Cittadini. A nome di tutta l’Azienda Sanitaria li ringrazio per la fiducia e la sensibilità. Il binomio inscindibile di professionalità e innovazione vede nel progetto della Sala Ibrida non solo un traguardo, ma anche l’aprirsi di un orizzonte nuovo per il futuro dell’Ospedale di Biella. Attualmente nell’àmbito della sola Chirurgia Vascolare l’80% dell’équipe non è biellese e circa il 40% dei pazienti viene da fuori Provincia. L’investimento della Sala Ibrida, grazie all’autorevolezza e alla capacità delle équipe dirette da Enzo Forliti e Andrea Rognoni, va nella direzione di un rafforzamento dell’attrazione dell’ASL BI”.

Il pensiero del Presidente dell’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella (AAOB)

Il dottor Leo Galligani, Presidente dell’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella, conferma il valore in prospettivo del progetto appena realizzato: “Siamo alla fine di un percorso durato 3 anni. Vorrei poterne parlare tra 2 anni, perché allora avremmo visto i reali punti d’arrivo possibili di questa tecnologia. Tutto è stato fatto come avremmo voluto fosse fatto: se durante il percorso ci sono stati rallentamenti, si sono fatte anche delle scelte coraggiose e competenti per migliorare il risultato definitivo stando nei costi. L’AAOB è una onlus di ricerca fondi che non ha patrimoni cui attingere; il patrimonio da investire nel miglioramento delle cure alle persone sono i donatori che aderiscono al progetto presentato loro. Il risultato ottenuto con Sala Ibrida è certamente molto importante: per la risposta sanitaria in primis, ma anche per i risvolti favorevoli sull’Ospedale e sulla Città. Non va neppure dimenticato che un risultato così positivo avviene anche a minor costo sia per la sanità che per i cittadini interessati. Essere il tramite di tutto questo è per noi AAOB motivo di orgoglio e ne siamo grati alla generosità biellese.”

La dichiarazione del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella

“Ascoltare, accompagnare, agire: sono queste le tre azioni che la Fondazione Cassa di Risparmio di Bella ha messo al centro della sua strategia di intervento per lo sviluppo del territorio e che emergono in modo evidente nel progetto per la dotazione della Sala Ibrida – ha dichiarato Michele Colombo, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella –. In primo luogo abbiamo ascoltato le esigenze del territorio in àmbito sanitario, espresse attraverso l’ASL di Biella e l’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella, poi, individuato l’obiettivo comune, abbiamo messo a disposizione risorse e professionalità per accompagnare il percorso di realizzazione che ha visto l’agire sinergico di tutti gli attori in campo. Il risultato, che oggi siamo felici di condividere e comunicare, è un balzo tecnologico di grande importanza per la Sanità biellese che servirà a garantire un miglior accesso alla cura di qualità a tutti i cittadini e costituirà un ulteriore elemento di attrazione per il Biellese”.

Durante l’inaugurazione di lunedì 24 novembre 2025 erano presenti: la Direzione Generale ASL BI, composta dai Direttori Generale Mario Sanò, Amministrativo Paolo Garavana e Sanitario Alessandro Girardi, l’Onorevole Andrea Delmastro delle Vedove, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Elena Chiorino, Vicepresidente Regione Piemonte, la Consigliera regionale Elena Rocchi, il Vicepresidente della IV Commissione, Davide Zappalà, alcuni Sindaci dei Comuni del territorio dell’ASL BI, tra cui Marzio Olivero, Presidente della Conferenza dei Sindaci nonché Sindaco di Biella e Roberto Locca, Sindaco di Ponderano, il Direttore SC Chirurgia Vascolare ASL BI, Enzo Forliti, il Direttore Dipartimento Medicina e Urgenza e SC Cardiologia-UTIC ASL BI, Andrea Rognoni, il professor Fabio Verzini, Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università degli Studi di Torino, il professor Paolo Fonio, Direttore della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica dell’Università degli Studi di Torino, Leo Galligani, Presidente Associazione Amici dell’Ospedale di Biella, Michele Colombo, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e il Segretario Generale, Andrea Quaregna.