FibroScan
Da sinistra, Graziano Gusmaroli, Direttore Dipartimento Medicina e Chirurgia d’Urgenza ASL BI; Paolo Scivetti, Dirigente Medico Alta Specializzazione Epatologia Medicina Interna ASL BI; Giovanni Bertinieri, Direttore SC Medicina Interna ASL BI; Mario Sanò, Direttore Generale ASL BI; Leo Galligani e Adriano Guala, rispettivamente Presidente e Vice Presidente Associazione Amici dell’Ospedale di Biella; Claudio Sasso e Paolo Garavana, rispettivamente Direttore Sanitario e Amministrativo ASL BI durante la Conferenza Stampa di presentazione della donazione del nuovo Fibroscan al Reparto di Medicina Interna del nostro Ospedale nella tarda mattinata di venerdì 15 luglio 2022
FibroScan
Il nuovo FibroScan donato alla Medicina Interna ASL BI

Con il contributo dell’Associazione Amici dell’Ospedale la Struttura Complessa (SC) Medicina Interna ora ha la possibilità di avvalersi di un nuovo FibroScan, uno strumento che pochi Centri in Italia hanno e che consente di effettuare un esame molto particolare, l’elastografia epatica: simile come modalità di esecuzione all’ecografia ma più approfondita e in grado in molti casi di sostituirsi alla biopsia del fegato.

Un dono nel segno dell’innovazione, perché permetterà ai professionisti di ampliare la gamma di applicazioni diagnostiche, e anche della continuità con il passato: un primo FibroScan era stato acquisito nel marzo del 2010 grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (FCRB), che con lungimiranza aveva creduto e finanziato questo investimento nell’ambito della diagnosi avanzata del fegato in particolare per i pazienti affetti da epatite C.

Con il primo dispositivo, donato da FCRB, è stato possibile curare e guarire per dodici anni più di 700 biellesi dall’epatite C senza sottoporli a biopsia: un valore aggiunto non solo in termini di prestazioni invasive evitate, ma soprattutto in relazione ai benefici per la qualità di vita dei pazienti seguiti nel corso del tempo con monitoraggi periodici.

Che cos’è un’elastografia epatica? È un esame che dà la misura obiettiva e affidabile della fibrosi, che equivale a una misura del danno consolidato nel fegato, evitando ulteriori procedure come la biopsia, che sarebbe più impegnativo e doloroso per i pazienti ripetere in tempi ravvicinati. L’esame con il FibroScan può essere ripetuto perché rapido ed innocuo e consente, durante il controllo di effettuare contestualmente la visita, l’ecografia ed l’elastografia epatica, a vantaggio del benessere del paziente. Peculiarità che pochi Centri in Italia possono vantare.

Attualmente il campo di applicazione si è ampliato sostanzialmente a tutte le patologie epatiche: malattie autoimmuni, epatopatie alcoliche, cirrosi, ecc. L’esame si utilizza non solo per la diagnosi ma anche per il controllo nel tempo dell’andamento della malattia.

Con il tempo questa tecnologia si è evoluta: il nuovo FibroScan, del valore commerciale di circa 130mila euro, permette ora non solo la misura della “fibrosi” (gravità della malattia) epatica, ma anche la misura della “steatosi” epatica cioè dell’accumulo di grasso questo ha portato ad un ampliamento del campo di applicazione praticamente a tutte le patologie epatiche, sia nelle patologie da abuso di alcolici, sia nelle forme metaboliche come il diabete, le dislipidemie, il sovrappeso, portando l’Ospedale dell’ASL di Biella ad allinearsi con i Centri epatologici più avanzati a livello nazionale.

Con questo intervento, l’Associazione Amici dell’Ospedale ha permesso di dare continuità al livello tecnologico di questa diagnostica, acquisendo uno di questi apparecchi di ultima generazione, e contribuendo per buona parte della somma necessaria all’acquisto.

L’ASL BI insieme al Reparto di Medicina Interna ha contribuito per circa il 40% grazie ad una somma ricevuta lo scorso anno, a seguito della vincita di un premio conferito ad un progetto che era stato candidato al concorso “Fellow-ship Italia 2021”. Il progetto multidisciplinare era stato realizzato in équipe dai professionisti dell’Ambulatorio Epatologico, del Ser.D. e dell’Istituto Penitenziario di Biella.

Attualmente l’esame viene richiesto e prescritto dal Medico specialista che fa la visita. In futuro si sta valutando anche di organizzare degli Open day per i cittadini biellesi, al fine di individuare i soggetti asintomatici con patologie del fegato, ossia ancora allo stadio iniziale, in quanto il fegato è un organo che nelle prime fasi di malattia non manifesta sintomi evidenti.

Il nuovo apparecchio è inoltre dotato di una sonda dedicata alle persone in sovrappeso che in passato incontravano problemi nell’esecuzione di questo esame.

L’uso del Fibroscan per i pazienti diabetici, affetti nell’80% dei casi da “steatosi epatica”, e il possibile utilizzo nella popolazione biellese attraverso degli “Open day” per individuare i soggetti con epatopatia misconosciuta sono i progetti a cui l’équipe della Medicina Interna sta lavorando.

In un momento di grande complessità come questo, l’Associazione Amici dell’Ospedale non ha smesso di guardare avanti e ha fatto ancora una volta la differenza – ha dichiarato il Direttore Generale, dottor Mario Sanò -. Ringrazio a nome del personale ASL BI il dottor Galligani e il dottor Guala e tutti i Volontari per la determinazione e l’attaccamento con il quale hanno conseguito questo importante risultato. A otto anni dall’inaugurazione, le necessità sono indubbiamente tante, ma è fondamentale far comprendere che la sfida per mantenere il livello tecnologico della struttura costituirà un fattore strategico. L’innovazione non solo contribuisce a offrire prestazioni di qualità ma è un elemento attrattivo per i nuovi professionisti che possono trovare una motivazione forte ad anteporre Biella ad altri Centri, trovando qui una concreta opportunità di crescita. Nella storia della Sanità biellese, molti traguardi sono frutto di un percorso condiviso e di una visione lungimirante che ha saputo guardare oltre i limiti e le difficoltà del presente. Questo è un valore che caratterizza questa comunità e che traccerà anche la strada verso il futuro”.

La tecnologia dell’elastosonografia ha avuto l’indubbio merito di mettere a disposizione dei clinici, oltre 15 anni fa, una modalità diagnostica innovativa sul distretto epatico che è stata poi mutuata a diversi altri organi abbinandola all’ecografia più generale – commenta l’ingegner Alberto Petti, Responsabile Struttura Semplice (SS) Ingegneria Clinica ASL BI -. Questo dispositivo donato all’ASL BI corrisponde indubbiamente al massimo livello di tecnologia disponibile sul mercato.  La visione avuta dai clinici nel 2010 che hanno richiesto e ottenuto in donazione da FCR Biella il primo apparecchio (che è comunque tutt’ora funzionante) è stata premiata da lunghi anni di attività diagnostica, in cui un elevato numero di pazienti ha potuto beneficiare di una prestazione presente ad oggi in Centri ospedalieri di elevato livello”.

Una storia iniziata e completata dai biellesi. 2010 Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e 2022 Associazione Amici dell’Ospedale. 12 anni è una vita tecnologica lunga. 12 anni di uso quotidiano che hanno visto molte persone sdraiarsi di lato a questo congegno – racconta il dottor Leo Galligani, Presidente Associazione Amici dell’Ospedale di Biella –. Ognuno trascorrendo il tempo dell’esame a meditare proprie speranze e timori. Di lato a sanitari intenti a decifrare i messaggi di questo strumento, a perfezionare conoscenze e cercare soluzioni per i nuovi interrogativi. Sono loro che hanno partecipato coi loro studi su questa metodica in più loro offerta ed hanno ottenuto un riconoscimento scientifico, non bastante però ad acquistare la tecnologia adeguata al presente. Dodici anni sono tanti, troppi per rispondere adeguatamente alle nuove esigenze diagnostiche. I sanitari sono i primi a vederle queste cose, a dover supplire al passo diverso tenuto dal progresso tecnologico. Per il pubblico è spesso impossibile fare le cose coi tempi del privato. I biellesi conoscono queste differenze ed hanno la genetica del donatore. Ne hanno anche l’avvedutezza. In questo caso si è potuta integrare la somma del premio conseguito per aggiornare il livello qualitativo delle risposte da dare alle persone sdraiate sul lettino di fianco, per dare una più giusta grandezza a quelle speranze e a quei timori. È una storia di meriti e altruismo. In un momento in cui la misura della dimensione umana si confronta con le immagini date dal telescopio Web con la sua lente da 10 miliardi di dollari che vede a -217° C nel vuoto cosmico a 1,5 milioni di Km dal minuscolo pianeta Terra e dei miliardi di galassie indicate, ognuna con miliardi di stelle.
Mentre su questa “nostra fragile navicella spaziale” con pandemia in atto, guerra in atto, minacciata da catastrofi climatiche dai quotidiani avvertimenti, usiamo lo scarso tempo datoci ad arricchirci, a scavalcare gli altri, a bisticciare; avendo la possibilità di compiere azioni davvero grandi”, come si legge nel Comunicato Stampa congiunto sul nuovo FibroScan trasmesso venerdì 15 luglio 2022 dalla nostra Azienda Sanitaria Locale.