Tali problematiche consistono principalmente nelle forme acute e croniche delle fistole anali, malattie benigne ma estremamente invalidanti per i pazienti perché vanno a interessare la delicata zona dell’apparato sfinterico retto-anale, che presiede alla normale continenza fecale.
L’approccio chirurgico in questa regione anatomica pertanto è particolarmente delicato e spesso sono necessari più interventi per giungere alla guarigione o a un miglioramento. In questo senso, a oggi, i risultati che le più prestigiose Scuole chirurgiche proctologiche presentano non superano il 70% dei casi e negli ultimi vent’anni sono state proposte numerose tecniche finalizzate al miglioramento dei trattamenti.
Il sistema VAAFT si inserisce in una classe di interventi cosiddetti “mini-invasivi” per tale patologia, poiché consente un approccio mirato alla malattia, che prevede una minuziosa fase diagnostica intraoperatoria e una fase operativa più prudente e meno demolitiva. I punti di forza della tecnica sono rappresentati da:
- il riconoscimento intraoperatorio dell’anatomia delle fistole, talvolta particolarmente complesso per precedenti episodi di infiammazione
- la possibilità di operare sotto visione
- la maggior facilità di identificazione
- infine un rischio minore di danno sfinterico.
Tale tecnologia può essere utilizzata anche per il trattamento della malattia pilonidale sacro-coccigea, altra patologia benigna che consiste nella presenza a livello sacrale di cisti spesso sede di ascessi. Questa malattia si manifesta soprattutto in soggetti giovani al di sotto dei 25 anni, che necessitano sovente di reiterate medicazioni per ottenere la guarigione, con un costo economico e sociale considerevole.
L’apparecchiatura è in dotazione all’Unità di Chirurgia Proctologica della Struttura Complessa (SC) Chirurgia Generale dell’Ospedale dell’ASL di Biella diretta dal dottor Roberto Polastri (che ricopre inoltre il ruolo di Direttore del Dipartimento di Oncologia).
Il dottor Roberto Perinotti, Responsabile dell’Unità e Presidente nazionale della Società Italiana di Chirurgia Colo-rettale, ribadisce l’utilità della nuova strumentazione: “La VAAFT e la EPSIT (Endoscopic Pilonidal Sinus Treatment), cioè il suo utilizzo per la malattia pilonidale, saranno un’ottima opzione terapeutica che si aggiunge alle altre metodiche a nostra disposizione. Questo arricchimento di attrezzature dedicate, come quella della manometria ano-rettale già donata dalla signora Vermiglio Panizza, ci consentirà di diventare Centro di Alta Specializzazione e Training per la Società che presiedo permettendo, oltre al miglioramento della nostra qualità chirurgica, l’organizzazione di corsi di aggiornamento per la Rete Nazionale specialistica”.
“Alla Famiglia Panizza va la nostra gratitudine per questo ennesimo gesto di bontà e altruismo verso l’Ospedale di Biella e tutti i Biellesi – ringrazia la Direzione della nostra Azienda Sanitaria Locale –. Tale ulteriore donazione contribuisce a mantenere vivo il ricordo del signor Adriano e l’attaccamento dei suoi cari verso questa struttura”.
Negli ultimi anni la Famiglia Panizza ha donato all’Ospedale dell’ASL di Biella:
- un termo-diluitore (2015)
- un ventilatore polmonare (2016)
- alcuni ecocardiografi (tra il 2017 e il 2019)
- un dispositivo per la manometria anorettale (2020),
oltre a un supporto all’assistenza domiciliare della Fondazione Clelio Angelino, che collabora in particolare con le Strutture di Ematologia e Cure Palliative dell’ASL di Biella, come si legge nel Comunicato Stampa trasmesso lunedì 9 agosto 2021 dalla nostra Azienda Sanitaria Locale.