“Il mio bambino stava bene e con l’équipe di Ostetricia e Ginecologia abbiamo condiviso l’idea di vedere come sarebbero andati i giorni successivi, vista la seconda operazione che avrei dovuto subire – continua –. A seguito del secondo intervento sono state effettuate delle analisi per valutare la quantità di radiazioni cui ero stata esposta durante gli esami radiologici. Constatato che queste rientravano entro una certa soglia e grazie al sostegno dell’équipe ginecologica, ho quindi deciso di portare avanti la gravidanza. Ora io sono in piedi e Riccardo è nato sano e vivace”.
Nel corso della riabilitazione, Luisa è stata seguita da Personale della Medicina Riabilitativa ASL BI da un punto di vista di articolarità, deambulazione e rinforzo muscolare.
LA SODDISFAZIONE DEL DIRETTORE DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA BIANCA MASTURZO
La dottoressa Bianca Masturzo, Direttore di Ostetricia e Ginecologia ASL BI, afferma che “la storia di Riccardo è una grande vittoria di collaborazione tra più professionalità. Riccardo a sette settimane si è trovato in un “terremoto” fisico perché ha dovuto affrontare una serie di analisi importanti, visto il trauma del bacino riportato dalla mamma. La condivisione tra la nostra équipe, Ortopedia e Traumatologia e Radiologia Diagnostica è stata strutturata in modo da quantificare l’impatto delle proiezioni radiologiche effettuate e condurre una ricerca nella letteratura scientifica per valutare i rischi. Insieme a Luisa, che è una mamma estremamente coraggiosa, abbiamo svolto più counselling e quindi condiviso la scelta di procedere con la gravidanza, durante la quale abbiamo offerto un percorso con ecografie di secondo livello e uno studio approfondito del caso clinico. In questo modo abbiamo avuto tutti gli elementi per dire che i rischi erano contenuti. Luisa quindi ha saputo comprendere i margini di sicurezza prospettati. Le è stata proposta una diagnosi prenatale e Riccardo ha sempre risposto positivamente. Il percorso è terminato con un parto cesareo con la nascita di un bambino bellissimo. Una vittoria di tutti in una sfera emotiva forte”.
“In questo percorso è stato fondamentale anche l’apporto umano da parte del Personale ostetrico, oltre alla presa in carico del neonato da parte del Reparto di Neonatologia, che ha valutato lo stato fisico del piccolo alla nascita e rassicurato la mamma dopo tutte le apprensioni – aggiunge la dottoressa Masturzo -. Il Dipartimento Materno Infantile è un punto di forza di questo Ospedale”.
IL COMMENTO DEGLI ALTRI SPECIALISTI
I dottori Walter Daghino e Felix Alberto Rossato Zanin, rispettivamente Direttore e Dirigente Medico dell’Ortopedia e Traumatologia ASL BI, spiegano che “nella tipologia di intervento in questione è necessario eseguire delle proiezioni radiologiche per assicurare una corretta riduzione della frattura e questo poteva comportare una problematica per il bambino. Sono quindi state fatte delle valutazioni in collaborazione con la Fisica Sanitaria e la paziente è stata informata dei rischi. L’intervento al bacino è stato programmato comunque perché la paziente altrimenti avrebbe avuto un’invalidità importante per l’intera vita: l’operazione di sistemazione del bacino della donna, avvenuta nel nostro Ospedale, è stata condotta con la partecipazione del professor Alessandro Massè, Direttore del Reparto di Ortopedia e Traumatologia Universitaria del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) di Torino. La paziente è stata ben consigliata e ha deciso di proseguire la gravidanza”.
Si è trattato di un caso eccezionale visto che la mamma si trovava nelle prime settimane di gravidanza quando ha dovuto sottoporsi a un intervento importante di ricostruzione del bacino.
Arrivata in Ospedale a Biella, Luisa ha passato i primi giorni in Rianimazione. “Prima di essere trattata in Alta Intensità Chirurgica, la donna è rimasta ricoverata da noi per circa una settimana – dicono il dottor Umberto Colageo, Responsabile Rianimazione, e la collega dottoressa Alessandra Paggioro –. È una gioia raccontare questo caso impegnativo che si è risolto in maniera splendida. Quello che è successo è la sintesi del nostro desiderio di contribuire al benessere delle persone, studiando e applicandoci per anni. Un chiaro esempio di terapia multidisciplinare, con la collaborazione di Specialisti a livello regionale. È bello sapere che la signora ricorda i gesti di attenzione e di delicatezza delle persone che l’hanno aiutata in un periodo difficile. Il rapporto umano resta fondamentale nel nostro lavoro”.
“La storia di Luisa evidenzia l’importanza della sinergia e del confronto tra le professionalità presenti all’interno dell’ASL BI in un’ottica di multidisciplinarietà, oltre che il valore aggiunto rappresentato dalla Rete regionale che permette di impiegare le competenze di Specialisti di alto profilo su tutto il Territorio – commenta il Direttore Sanitario dottor Claudio Sasso –. Tutto questo a beneficio della comunità biellese e per rispondere con alti standard qualitativi ai bisogni di salute della cittadinanza”, come si legge nel Comunicato Stampa trasmesso venerdì 18 febbraio 2022 dalla nostra Azienda Sanitaria Locale.