L'équipe della SC Urologia ASL BI, guidata dal dottor Stefano Zaramella, in sala operatoria
L'èquipe della S.C. Urologia ASL BI, guidata dal dottor Stefano Zaramella, in sala operatoria

Negli scorsi giorni, il Direttore Generale dell’ASL BI Mario Sanò ha ricevuto una lettera di apprezzamento da parte di un paziente che è stato sottoposto a una procedura con tecnica laser per il trattanento chirurgico mini-invasivo dell’ipertrofia prostatica.

Nella lettera, riportata in seguito, G.G. ringrazia l’équipe della SC Urologia guidata dal dottor Stefano Zaramella e si complimenta con il dottor Sanò per la gestione della struttura ospedaliera.

Buongiorno Dott. Sanò,

le scrivo questa lettera in quanto paziente operato, in data 7 gennaio 2025, presso codesto Ospedale nella struttura complessa di Urologia (trattamento HOLEP di ipertrofia prostatica).

Permetta che mi presenti: sono G. G., professore emerito universitario. La mia attività di ricerca, di oltre 50 anni, ha riguardato la fotonica, in particolare i materiali e i dispositivi per generare, trasmettere, modificare, rivelare, guidare la luce (laser, LED, fibre ottiche, rivelatori fotovoltaici, computer fotonici, ecc.).

Poiché nell’ultimo quinquennio ho sofferto di ipertrofia prostatica, ho iniziato un’indagine sulle strutture ospedaliere pubbliche che, in Lombardia e Piemonte, si distinguevano a livello nazionale per esperienza in tecniche laser nel trattamento chirurgico mini-invasivo dell’ipertrofia. In ciò sono stato aiutato, oltre che dalle mie competenze in fotonica, dalla conoscenza di molti colleghi chirurghi universitari e ospedalieri, ed anche dalla mia familiarità con la medicina in quanto la mia famiglia annoverava ben nove medici e chirurghi, fra cui tre urologi.

Dalla mia indagine e, in particolare, dalle testimonianze dirette di amici e colleghi medico-chirurghi, è emerso che a Biella, nell’ ospedale di recente costruzione e ben funzionante a tutt i livelli, opera una equipe di urologi, diretta dal Dott. Stefano Zaramella, che dal giugno 2017 ha eseguito centinaia di interventi con la tecnica HOLEP, disponendo di tre kit chirurgici basati su laser a Olmio. Ho visto anche che Il Reparto di Urologia è inserito nella Rete formativa della Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università di Genova.

Ho pertanto deciso di farmi operare nell’Ospedale di Biella a carico del SSN, lasciando ai medici, compatibilmente con la mia situazione urologica, la data dell’intervento: il 13 novembre 2024 mi hanno fissato il pre-ricovero, cui è seguito il 7 gennaio l’intervento HOLEP, effettuato dal Dott. Davide Giraudo, con esito ottimo; sono stato dimesso il 9 gennaio; la riabilitazione procede spedita e senza complicanze.

Vengo ora al cuore della mia lettera.

La struttura dell’Ospedale corrisponde pienamente alle informazioni ricevute: edificio moderno e molto ben gestito (anche nella pulizia degli spazi comuni e delle stanze), dotato di tutti i servizi e le comodità che rendono più lieve la degenza (centro informazioni, bar, ristorante, grandi parcheggi facilmente accessibili, ecc.). Le ampie finestre delle camere permettono una vista impagabile e rilassante sulle montagne circostanti Biella. Le indicazioni e la cartellonistica sono ben visibili e chiare: in particolare, colpisce l’assenza di fogliacci e avvisi mal scritti, che deturpano le pareti di gran parte di ospedali anche nuovi.

La indiscutibile professionalità dei medici è certificata dai loro curricula pubblici: qui voglio sottolineare i loro rapporti con il paziente. Il mio operatore, dott. Davide Giraudo, è stato particolarmente gentile e presente, illustrando sempre con chiarezza e pacatezza, sia nella fase pre- che post-operatoria, i vari passi, i vantaggi e i rischi dell’intervento, ascoltando con attenzione sintomi e diagnosticandone le cause. La stessa gentilezza e attenzione ha caratterizzato lo staff di sala operatoria e i giovani medici, guidati dal Direttore dott. Zaramella, nelle loro visite di controllo.

Alle impeccabili prestazioni dei medici, si aggiungono la professionalità, la disponibilità e la presenza assidua ma discreta di infermieri e OSS: sono stato colpito dal garbo e dall’educazione con cui si rivolgevano al malato con un ’signore’, dando del lei, e chiedevano il permesso per qualsiasi azione assistenziale (fatto tanto ammirevole quanto purtroppo inconsueto).

Sono convinto che il buon funzionamento di una struttura dipenda certamente dalla professionalità e dall’impegno dei singoli operatori ma anche da chi, a livello dirigenziale, stabilisce protocolli organizzativi e ne controlla l’applicazione.

In conclusione: tutto ciò, oltre a rendermi felice della mia scelta, mi impone, come cittadino, di rendere pubblica la mia testimonianza in un momento in cui il Servizio Sanitario Nazionale è sottoposto indiscriminatamente a critiche e attacchi.

Mi è gradita l’occasione per augurarle buon lavoro e un anno ricco di soddisfazioni.

G.G.

Le attestazioni di apprezzamento e stima per i risultati dell’èquipe di Urologia dell’Ospedale di Biella, derivano dai risultati raggiunti da professionisti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, anche grazie all’utilizzo di moderne tecnologie acquisite con il supporto di associazioni e Fondazioni del territorio, che in sinergia con l’ASL di Biella hanno sempre supportato l’attività di reparto, in particolare la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e la Fondazione Tempia che hanno inizialmente acquistato il laser ad Olmio per il trattamento dei calcoli urinari e dell’ipertrofia prostatica, il Rotary Club che nel 2021 ha donato una colonna laparoscopica 4k.  L’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella e l’Associazione A.I.BE.BI  nel 2023 hanno contribuito ad implementare lo strumentario utile all’esecuzione di chirurgia sempre in ambito del laser prostatico. Infine, si ricorda il grande impegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondo Edo Tempia e l’Associazione Amici dell’Ospedale Biella, che con il finanziamento quinquennale del comodato d’uso hanno consentito l’impiego del Robot chirurgico DaVinci XI, particolarmente utile nell’ambito della chirurgia oncologica, che ha permesso di migliorare ulteriormente la qualità degli interventi, diminuendo le complicanze e la degenza in ospedale.