e da due anni circa lavoro come infermiera presso il Blocco Operatorio.
Avevo iniziato da poco la formazione presso l’Unità Chirurgica EMT-2 della Regione Piemonte quando è arrivata la telefonata…una notizia che sul sùbito mi ha colto di sorpresa, poi ho realizzato che il sogno di una vita si stava realizzando…nessuna esitazione…rispondo e accetto.
Il 15 febbraio parto, la destinazione è Antakya presso il distretto di Defne.
Facendo parte del primo gruppo, una volta arrivati sul posto ci siamo occupati della realizzazione dell’Ospedale da campo.
Un’organizzazione pazzesca e nei giorni successivi quella che si è creata è stata una sinergia incredibile con il gruppo, colleghi, amici…
Nessuno percepiva la differenza di ruolo, tutti eravamo lì con un unico scopo e desiderio…aiutare quella povera gente che si era ritrovata senza nulla in una manciata di secondi.
L’energia e l’affiatamento con i colleghi ha reso tutto magico e speciale. Ha reso possibile la condivisione di pensieri, emozioni, confronti e paure.
L’impatto emotivo all’arrivo non è stato facile, cercare di “leggere” le emozioni e le paure sul volto delle persone, ma anche le lacrime e i ringraziamenti per quello che stavamo facendo è stato toccante.
Abbiamo vissuto momenti particolari, dalla seconda scossa di terremoto agli elicotteri militari che sorvolavano il cielo. Non è stato facile convivere con le scosse di assestamento ma il gruppo si sosteneva giorno dopo giorno…ed io percepivo di essere nel posto giusto.
È stata quella che io definisco un’esperienza di vita, a livello professionale, personale ed umano.
Durante la missione, in quel vortice di emozioni sicuramente quelle più forti sono state l’assistere alla nascita di 22 bambini sia con parto naturale che cesareo.
È proprio vera la frase “LA VITA RINASCE ANCHE DAL BUIO”.
Ora sono qui, rientrata a casa tra le mie “mura sicure” ma il rientro è stato tutt’altro che facile. Il campo mi mancava così come i miei amici di avventura.
A volte si riesce ad apprezzare quello che si ha o la semplicità delle cose solo quando ti allontani da casa o dalla tua zona di comfort…impari a non dare più niente per scontato.
Colgo l’occasione per ringraziare tutto il Gruppo dell’Unità Chirurgica, del Presidente Mario Raviolo, del mio Team Leader Nicole Sabrina Goldschmidt e tutto il Gruppo che è stata la mia famiglia per quasi tre settimane. Se ripartirei?? Sì, certo…anche ora!!”
Il racconto di Elisa Della Selva