Mission

L’ASL BI si propone quale punto di riferimento per la popolazione biellese e per quella proveniente da altri territori, per la salvaguardia e il recupero dello stato di benessere psicofisico, attraverso:

  • soluzioni innovative per l’integrazione socio-sanitaria e il potenziamento della domiciliarità, garantendo la continuità e la qualità dei percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali
  • la diffusione tra la popolazione di stili di vita corretti atti a migliorare il contrasto di patologie cronico degenerative
  • il mantenimento di un patrimonio tecnologico all’avanguardia e l’investimento in attività di sperimentazione e ricerca
  • la multidisciplinarietà, la collaborazione con eccellenze di altre realtà sanitarie, le partnership tra pubblico e privato e le collaborazioni con il mondo dell’associazionismo e del volontariato
  • l’ottimizzazione dei tempi di risposta, la riduzione delle liste d’attesa e un atteggiamento costantemente orientato all’equità
  • la sostenibilità economica con garanzia di appropriatezza (efficacia, efficienza e sicurezza delle prestazioni)
  • lo sviluppo e la valorizzazione della professionalità e la formazione continua del proprio personale
  • l’attenzione alla qualità della vita lavorativa e al benessere organizzativo.

(Fonte: Atto Aziendale – modifica ed integrazione – Allegato alla Deliberazione n. 87 del 12-03-2018)

Storia: ieri e oggi

Poche e frammentarie sono le informazioni relative alla presenza in Biella di un Ospedale sin dal ‘300 o, addirittura, dal secolo precedente. Si ha notizia di un ‘Ospedale di San Giacomo’ del 1200, che aveva sede nel Borgo Antico del Piazzo nella casa d’angolo tra la piazzetta della chiesa di San Giacomo e la piazza Cisterna. A Biella Piano la sede originale dell’ospedale era molto probabilmente da collocarsi nella zona centrale retrostante l’attuale Cattedrale di Santo Stefano a fianco della chiesa della SS. Trinità. Tale ospedale svolgeva le funzioni delle istituzioni del tempo: era più rilevante l’attività di vero e proprio ospizio per viandanti e pellegrini rispetto a quella di cura ed assistenza dei malati.

È del 1579 l’atto di fondazione ufficiale dell’Ospedale (bolla pontificia di Gregorio XIII), legato alla Confraternita della SS. Trinità, situato nella casa a fianco dell’omonima chiesa e denominato ‘Ospedale degli Infermi e Pellegrini della SS. Trinità’. La bolla citata disponeva che fosse la Confraternita ad occuparsi di attivare e mantenere dei posti letto, all’inizio almeno 2, per svolgere le funzioni anzi ricordate. In quell’epoca la natura dell’ospedale stava gradatamente mutando verso modelli che univano le funzioni di ospitalità, di ospizio dei pellegrini a quella di cura vera e propria degli ammalati.

Lo sviluppo storico dal ‘500 in poi, seppure con alterne vicende, ha avuto una certa continuità: pare che i posti letto disponibili fossero 12 nel 1643, 26 nel 1726 ed ancora verso la fine del 1800 circa 50. Nel 1800 la sede ospedaliera, con un incremento del numero dei letti a disposizione, viene trasferita negli edifici dell’ex convento di San Pietro degli Agostiniani (la chiesa, di cui ancora oggi permangono alcune tracce, è stata utilizzata come corsia ed il chiostro è stato sfortunatamente demolito nel 1916). Da quel momento viene istituita una ‘Amministrazione dell’Ospedale’. Nel 1824 l’Amministrazione affida all’ing. Gaspare Maggia l’incarico di rimaneggiare ed ampliare la struttura. Segue una serie di ampliamenti su progetti dell’architetto Dupuy tra il 1839 ed il 1871, anno in cui viene ultimata la facciata verso via Ospedale (ora via Marconi).

Da allora, con l’aggiunta di altri edifici in epoche diverse e sino agli anni ’70 del 1900, l’Ospedale denominato ‘degli Infermi’ presente nell’area centrale della città di Biella, è rimasto operativo finché non è stato inaugurato, nel mese di dicembre 2014, il nuovo edificio in via dei Ponderanesi, 2 a Ponderano. Degli altri ospedali od ospizi presenti sul territorio, almeno tre sono conosciuti e documentati, e sono estinti come l’Ospedale di San Lorenzo od hanno variato la loro natura e poi si sono a loro volta estinti come l’Ospizio degli Esposti od infine, come l’Ospedale Ermenegildo Zegna di Trivero, sono stati inglobati nell’Ospedale degli Infermi che è attualmente incardinato nell’Azienda Sanitaria Regionale – ASL BI di Biella.

Della composita strutturazione edilizia dell’Ospedale si è in parte accennato, ma è interessante puntualizzare che il manufatto più importante era il ‘monoblocco’ prospiciente via Caraccio, che era identificato come l’ospedale a tutti gli effetti, il quale – costruito su progetto dell’arch. Marcovici – è stato inaugurato nel 1939, ospitando 862 posti letto, le sale operatorie, i reparti a pagamento, i servizi diagnostici, gli uffici ed in ultima istanza venendo incontro alle necessità di spazi che negli anni ’30 erano divenuti ormai improrogabili. Ci sono stati altri avvenimenti nella vita ospedaliera, alcuni rilevanti quali le successive aggiunte tecnico-edilizie come, ad esempio, il nuovo blocco operatorio negli anni ’70 ed altri minori quasi tutti frutto di importanti donazioni di Enti e Fondazioni come la Fondazione Caraccio e l’allora Cassa di Risparmio di Biella.

Poi la Legge 833 del 23 dicembre 1978 modifica profondamente l’assetto della Sanità con la creazione delle Unità Socio Sanitarie Locali che ricomprendono in un’unica entità tutto il mondo della sanità e non solo quello ospedaliero. Nel Biellese vengono pertanto create due Unità Socio Sanitarie Locali con ambiti territoriali diversi: la U.S.S.L. 47 di Biella e la U.S.S.L. 48 di Cossato. Nella prima rimane l’Ospedale degli Infermi, mentre nella seconda viene assorbito l’Ospedale di Trivero Ermenegildo Zegna, già sezione staccata di quello di Biella.

Pertanto dagli anni ottanta del secolo scorso la visione complessiva della Sanità si amplia a ricomprendere tutte le possibili attività che si svolgono in ambito territoriale. In tal senso, superata la logica delle condotte e della assistenza mutualistica, vengono avviate e potenziate le attività della medicina generale e della pediatria di libera scelta, nel mentre molte funzioni specialistiche ambulatoriali fuoriescono dall’ambito ospedaliero per posizionarsi sul territorio con l’ulteriore corollario costituito dall’avvio delle multiformi attività di intervento domiciliare.

Alla responsabilità del territorio vengono ricondotte ed assorbite anche, ad esempio tra le altre, l’assistenza protesica, nel mentre si assiste all’integrazione sempre più marcata nel corso del tempo con il comparto socio-assistenziale nelle sue diverse configurazioni istituzionali, poi definitivamente ricompreso nella Sanità negli anni ’90. Altresì i preesistenti uffici d’igiene e veterinaria venivano ricondotti all’interno della ASL sotto l’egida del Dipartimento di Prevenzione che assumeva, omogeneizzandole ed ampliandole, le funzioni svolte degli stessi.

Ultimo assetto organizzativo, questa volta più marcatamente aziendale, è quello varato negli anni ’90 dai Decreti Legislativi n° 502 / 517 prima ed infine, n° 229 dopo. A questo punto tutta la Provincia di Biella riassume omogeneità territoriale sotto l’Azienda Sanitaria Locale n° 12, denominata ASL BI, a partire dal 1° gennaio 2008 .