Chemiocreatico: presentazione nell'atrio dell'Ospedale ASL BI 01072016

Venerdì 1° luglio nell’atrio la presentazione delle opere di Rosita Cupertino donate all’Ospedale dell’ASL di Biella

 

Un momento della presentazione di Chemiocreatico all’Ospedale degli Infermi, nella mattinata di venerdì 1° luglio 2016

 

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Sono colorati e misteriosi per chi li osserva per la prima volta. Sono i tappi dei farmaci chemioterapici, eppure nascondono potenzialità enormi. Nella mattinata di venerdì 1° luglio 2016, presso l’atrio dell’Ospedale dell’ASL di Biella sono stati presentati al pubblico i quadri donati da Rosita Cupertino, artista e designer di interni biellese. L’arte, che è capace di dare forza ed esaltare l’ispirazione, trova in “Chemiocreatico” tutta la sua essenza.
All’incontro, insieme all’artista, sono stati presenti il Direttore Generale dell’ASL BI, dottor Gianni Bonelli ed il Direttore della Struttura Complessa Oncologia nonché dell’omonimo Dipartimento, dottor Mario Alberto Clerico. La presentazione è stata anticipata da una breve performance con regia di Annachiara Sarteur, Presidente dell’Associazione Culturale di Volontariato “Sinergia”, che porta avanti, nel mese di luglio, il progetto di alternanza scuola-lavoro “Chemiocreatico outside” con 40 ragazzi delle classi terze LSSA dell’Istituto IIS “Q.Sella” di Biella (nella foto), che sono stati i protagonisti dell’evento.

Mi lasciano! Ma sono felice perché staranno dove devono stare!” È così che Rosita Cupertino, artista e designer di interni biellese, descrive il momento che la separa dai suoi quadri. I primi. Quelli da cui tutto ha avuto inizio. Una separazione consapevole e voluta perché da venerdì 1° luglio 2016 “Chemiocreatico e Chemiocreatico inside” sono esposti in modo permanente all’Ospedale degli Infermi dell’ASL di Biella: nell’atrio e nella sala d’attesa degli Ambulatori di Oncologia. Una donazione fortemente cercata e che in fondo rappresenta “un ritorno a casa” perché è da questo Ospedale che è venuta fuori la materia prima di cui sono composti i quadri.
Per alcune settimane ad arricchire e impreziosire l’ingresso c’è stata anche un’altra installazione chiamata “Chemiocreatico outside”.

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Il progetto che, dal 2009, Rosita Cupertino porta avanti con tenacia, nasce a Biella per caso quando un’amica, in un giorno qualunque, le dice: “Possono servire?” “Che belli, cosa sono?” Il giorno qualunque diventa subito un giorno speciale.
Sono i tappi dei farmaci chemioterapici, ma sono tutti diversi e coloratissimi: si va dall’arancione, al rosa, al marrone, al nero, all’azzurro, al giallo, al rosso; un “arcobaleno” di tinte che, nonostante la complessità del mondo che essi evocano, accende l’estro e la passione di Rosita che da quel momento non riesce più a fare a meno di tutto quel colore. Colore che presto prende forma e si definisce. Ma da dove iniziare per dare sostanza al colore? Si parte da una termografia, un esame strumentale utile per identificare la formazione tumorale. Un caso anonimo in mezzo a tanti altri che diventa la base. Ed è seguendo i colori e le demarcazioni delle radiazioni elettromagnetiche infrarosse che nasce prima “Chemiocreatico” – con 10000 tappi collezionati dal 2011 al 2012 – e poi “Chemiocreatico Inside”, con la raccolta del 2013.

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Questa nuova donazione impreziosisce il nostro Ospedale – ha detto il Direttore Generale dell’ASL BI, dottor Gianni Bonelli (nella foto, con l’artista Cupertino) -. Opere create in modo così originale rendono la nostra realtà più bella e accogliente. È l’obiettivo che ci siamo posti e che continuiamo a perseguire ogni giorno su più ambiti. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito ad aggiungere questo ulteriore tassello nel percorso di umanizzazione che stiamo portando avanti“.

È l’essenza dell’arte partecipata. Nell’arte concettuale – ha sottolineato Rosita Cupertinol’elemento più importante è l’idea che sta dietro l’opera, piuttosto che l’abilità tecnica della sua esecuzione e il mio fare artistico è solo un pretesto per portare avanti le nostre battaglie“.

Opere che puntano a scuotere le coscienze, dunque, perché, come diceva Edgar Degas: “L’arte non è ciò che si vede, ma ciò che consente agli altri di vedere“. In questi lavori vi è tutta la voglia di “liberare la libertà” altrui. Così uno scarto ospedaliero, sublimato, cambia ruolo e diventa protagonista!

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Il tappo usato è:

  • vivo
  • prova indelebile di un periodo storico minato dal male nero
  • strumento di riflessione
  • indagine
  • verità e bugie!

Chemiocreatico diventa un passaparola e sta coinvolgendo molti Poli Oncologici italiani.

Rosita Cupertino, nata a Muzzano il 18 agosto del 1960, è da sempre interior designer presso l’azienda storica di famiglia. Progettista, artista, scenografa e grafica, sceglie di iscriversi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino in età adulta, diplomandosi in decorazione. Una scelta dettata dalla passione per l’arte. Oltre a collaborare con diverse Associazioni del territorio, con l’Associazione Culturale di Volontariato “Sinergia” ha attivato diversi Progetti di arte partecipata con i ragazzi delle Scuole Superiori, come si legge nel Comunicato trasmesso dall’Addetto Stampa della nostra Azienda Sanitaria Locale.