Sala operatoria dell'Ospedale dell'ASL di Biella

Dal mese di settembre 2016 al via gli interventi con l’approccio endovascolare. Micro incisioni e tempi di degenza più brevi. Una tecnica moderna ed efficace di cui i pazienti adesso possono beneficiare

 

Sala operatoria dell’Ospedale degli Infermi dell’ASL di Biella

 

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La chirurgia vascolare a Biella è mini invasiva. È stata inaugurata già da alcune settimane, nel mese di settembre 2016, nell’Ospedale dell’ASL di Biella una nuova stagione dedicata al trattamento degli aneurismi dell’aorta addominale con il metodo endovascolare. Nei giorni scorsi il dottor Enzo Forliti (nella foto), neo Direttore della Struttura Complessa (SC) Chirurgia Vascolare, ha eseguito questo tipo di intervento valorizzando una tecnica già in uso in altre realtà, ma non ancora utilizzata a Biella.

L’aneurisma dell’aorta addominale è un rigonfiamento di un vaso; interessa in particolare il tratto di aorta al di sotto delle arterie renali. Con la tecnica mini invasiva l’aneurisma viene eliminato senza il classico approccio chirurgico “in open” che prevede l’incisione della cute, ma accedendo con un dispositivo flessibile (chiamato appunto endoprotesi) da un’arteria periferica. Una procedura che viene eseguita sempre sotto controllo radiologico e che consente, con l’apporto delle immagini e della tecnologia, di agire e curare a distanza “navigando” dentro le arterie. Generalmente questo tipo di intervento può essere eseguito con una anestesia spinale o locale.
Un approccio chirurgico, quello endovascolare, che di certo avvantaggia il paziente perché realizzato mediante micro-incisioni inguinali; così si può contare anche su un decorso post operatorio più breve, evitando cure intensive.

Una patologia, l’aneurisma dell’aorta addominale, che ha una incidenza compresa tra:

  • il 4% e l’8% negli uomini
  • lo 0,5 e l’1% nelle donne con età superiore ai 60 anni.

La chirurgia endovascolare da circa vent’anni si affianca a quella classica. In prima battuta tale trattamento veniva riservato solo a quei pazienti, per lo più anziani, che non potevano affrontare un intervento. Oggi rappresenta invece un’alternativa terapeutica che permette al Chirurgo di personalizzare il trattamento in base alle caratteristiche del paziente. Nel corso del tempo sono stati moltissimi i progressi fatti sia sul piano dei materiali utilizzati sia nella pratica clinica.

È importante sottolineare che l’ultima parola sulla scelta della tecnica da utilizzare – se quella tradizionale od endovascolare – spetta comunque al Chirurgo; sarà lui a valutare in base al quadro clinico e alle caratteristiche dell’aneurisma, come si legge nel Comunicato trasmesso dall’Addetto Stampa della nostra Azienda Sanitaria Locale.