Da sin., Maria Josè Luis Gonzàles, Alberto Dal Molin, Miriam Garcìa Lopez corso in infermieristica a Biella sett - dic 2014

L’intervista a Miriam e Maria, due studentesse di Tenerife che hanno aderito al progetto Erasmus

 

Si chiamano Miriam García López e Maria José Luis Gonzáles; sono due studentesse spagnole che stanno frequentando l’ultimo anno del Corso di Laurea in Infermieristica presso Città Studi di Biella. Entrambe hanno 21 anni e sono arrivate in città il 5 settembre 2014; hanno frequentato i primi tre anni di studi presso la Escuela de Enfermeria y Fisioterapia della Universidad de la Laguna (ULL) di Tenerife e hanno scelto di completare il proprio percorso universitario in Italia, aderendo al progetto Erasmus.

In Spagna, il Corso di Laurea in Infermieristica dura quattro anni. Quando ci è stato proposto di completare il ciclo in Italia ci siamo dette “perché no”, così siamo partite per provare questa nuova esperienza in un Paese straniero, anche per valutare le opportunità che offre dal punto di vista lavorativo”.
Miriam e Maria raccontano che le due realtà universitarie hanno punti di contatto, ma anche diversità: “Il programma di studi in Italia e in Spagna è pressoché lo stesso, ma con il fatto che in Italia il percorso duri un anno in meno, è più intensivo. Sotto il profilo della pratica, nell’ambito del tirocinio stiamo notando diversità tra la professione infermieristica esercitata in Spagna e quella esercitata in Italia: alcune procedure che in Italia medico ed infermiere eseguono insieme, in Spagna vengono svolte separatamente evidenziando, forse, un livello di autonomia maggiore dell’infermiere spagnolo rispetto a quello italiano. Per esempio, nel nostro Paese l’infermiere può eseguire le suture, in Italia no. Anche i turni sono diversi: in Spagna sono due nell’arco della giornata, in Italia tre”.

Per quanto riguarda i rapporti tra le diverse figure professionali che lavorano in ospedale, le ragazze spiegano: “In Spagna c’è maggior conflitto tra medico ed infermiere, mentre nella vostra realtà sembra esserci una collaborazione ed una fiducia maggiori tra queste due figure. Ci riteniamo soddisfatte di come il nostro percorso in Italia stia evolvendo; infermieri, medici e operatori in genere ci hanno messo sin da subito a nostro agio. Per noi questo tipo di esperienza rappresenta un’occasione importante per misurarci con le nostre attitudini e conoscenze”.

Accanto all’attività professionale, le studentesse ricordano alcuni aneddoti divertenti: “A volte i pazienti ci parlano in piemontese e, ovviamente, non capiamo nulla. In altri casi, cercano di comunicare con noi in spagnolo, utilizzando, però, parole che in Italia hanno un significato e nella nostra lingua un altro, dando vita a situazioni davvero divertenti. Altri ci chiedono di aiutarli a tradurre le canzoni spagnole in lingua italiana per capirne il senso”.

Le due studentesse resteranno a Biella fino al prossimo 21 dicembre, ma prima di rientrare in Spagna sono intenzionate a visitare alcune città d’Italia: Venezia, Roma, Firenze. Non mancherà nemmeno una tappa a Padova, perché, spiega Miriam, “non so bene il motivo, ma mia nonna, pur non essendo italiana, mi parla spesso di Padova e mi ha incuriosito”.

Dell’esperienza biellese, le due studentesse si dimostrano entusiaste: “La prima settimana in cui siamo arrivate in città avevamo un po’ paura, ci sentivamo spaesate. Nel giro di pochi giorni, però, ci siamo ambientate, anche perché siamo state sin da subito accolte favorevolmente sia dagli insegnanti sia dagli altri studenti a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per l’accoglienza e il sostegno. La prima notte, per esempio, abbiamo dormito in un ostello della gioventù e il giorno successivo, grazie a Città Studi, abbiamo già potuto disporre di una stanza nell’area di residenza universitaria. In questo periodo abbiamo stretto numerose amicizie ed abbiamo anche organizzato un pranzo a base di piatti spagnoli ed italiani. L’aspetto divertente è che in Italia il pranzo si consuma intorno alle 13.00, mentre da noi solitamente alle 15.00; voi qui cenate alle 20.00, mentre nel nostro Paese alle 22.30 circa ed all’inizio non è stato così semplice trovare un compromesso. Qui ci troviamo bene, abbiamo conosciuto persone più “chiuse” e altre più “aperte” ed abbiamo instaurato ottimi rapporti con studenti di altre nazionalità e con i nostri compagni di tirocinio. Quando, prima di partire, ci parlavano dell’Italia ci hanno sempre descritto un Paese in forte crisi economica, ma arrivando a Biella la sensazione è stata quella di una città che, tutto sommato, sta ancora reggendo, anche se i segni della crisi non mancano nemmeno qui”.

Sul proprio futuro professionale, Maria e Miriam si esprimono in questi termini: “In Spagna, il Corso di Laurea in Infermieristica è la base per poter intraprendere eventuali altri percorsi di studio, per esempio per Ostetricia, tecnico di Radiologia ed altre specialità – spiega Maria -. Concluso il corso di Laurea in Infermieristica, vorrei proseguire per diventare ostetrica». Miriam, invece, non ha ancora le idee chiare: “Da un lato vorrei iniziare a lavorare, dall’altro sto valutando di continuare a studiare per prendere una seconda laurea, magari in Odontoiatria, ed avere così qualche garanzia in più per il futuro”.

La dottoressa Antonella Croso, Responsabile della Struttura Semplice (S.O.S.) Direzione delle Professioni Sanitarie, commenta così l’importanza di poter avere a Biella studenti provenienti da altri Paesi: “Per la sede formativa di Biella, l’essere entrati nel circuito del progetto Erasmus rappresenta un importante riconoscimento, infatti gli studenti nel loro percorso formativo hanno l’opportunità di scegliere dove frequentare e la scelta è sempre sostenuta da aspetti qualificanti per la loro professione. L’ASL BI, con le innovazioni organizzative, assistenziali e con il Nuovo Ospedale, ha molto da offrire ed è orgogliosa di aver aggiunto un altro tassello al quadro complessivo di valorizzazione delle eccellenze”.

Il dottor Alberto Dal Molin, coordinatore del Corso di Laurea in Infermieristica di Città Studi, conclude: “Sono contento che il nostro Corso di Laurea abbia accolto due studentesse provenienti da un contesto culturale diverso, in quanto lo ritengo un percorso arricchente che può far scaturire importanti riflessioni anche nei nostri studenti. Penso che Biella, grazie alla presenza di Città Studi e del Nuovo Ospedale, possa potenziare ulteriormente questo tipo di percorso”, come riportato sul Comunicato Stampa trasmesso dalla Struttura Semplice Pubbliche Relazioni, Accessibilità e Comunicazione della nostra Azienda Sanitaria Locale.

 

(Nell’immagine a testa di pagina, da sinistra, la studentessa universitaria Maria José Luis Gonzáles; il coordinatore del Corso di Laurea in Infermieristica di Città Studi Biella, dottor Alberto Dal Molin e l’altra studentessa spagnola Miriam García López)