Fn_Favettini mammografia proteus ASLBI Biella

L’Ospedale degli Infermi è tra i primi centri d’Italia ad adottare questa innovativa tecnica.
Obiettivo: migliorare la prevenzione, mettendo a confronto gli esiti della mammografia 3D con quella tradizionale

 

(La dottoressa Elisabetta Favettini, membro del comitato scientifico a livello regionale, Coordinatore dello screening mammografico del Dipartimento 5 ASL BI-VC, Responsabile della Diagnostica senologica e Vice Direttore della Radiologia dell’ASL BI)


È partito nei giorni scorsi all’ASL di Biella il progetto di ricerca “Proteus Donna”, finalizzato al miglioramento della diagnosi precoce del tumore della mammella e che in Piemonte è attualmente presente solo in tre centri. L’Ospedale degli Infermi ha avviato questo studio clinico subito dopo Torino, in particolare dopo il Centro di Prevenzione Oncologia e l’Ospedale Sant’Anna, che lo hanno attivato solo alcuni mesi fa. Altre aziende sanitarie piemontesi partiranno, ma non tutte quelle che hanno fatto richiesta sono state reclutate. Inoltre, a livello nazionale sono pochissime le regioni che hanno avviato studi di questo tipo. I dati ricavati dallo studio andranno a confluire con i dati delle altre aziende nell’ambito del progetto e saranno uniti e confrontati anche con quelli di altri studi analoghi in Italia  e anche in Europa.

“Proteus Donna” ha l’obiettivo di mettere a confronto gli esiti della mammografia tridimensionale con quelli della mammografia tradizionale (a due dimensioni). Il progetto si colloca nell’ambito del programma regionale di screening “Prevenzione Serena” e si rivolge alle sole donne tra i 46 e i 68 anni di età, invitate tramite lettera. Mentre la normale mammografia è in grado di ricavare immagini “piatte” del seno”, quella a tre dimensioni può mostrarne anche il volume. Sebbene la mammografia a due dimensioni sia ad oggi l’unico esame validato nello screening dei tumori della mammella, “Proteus Donna” nasce per confrontare queste due differenti metodiche sotto il profilo clinico, della prevenzione e tecnico-organizzativo, con l’obiettivo ultimo di ridurre i decessi per tumore al seno.

Il dottor Angelo Penna, Direttore Sanitario dell’ASL BI, spiega: “Nei primi cinque mesi del 2015, e cioè nel periodo che ha caratterizzato l’avvio del nuovo ospedale, sono state eseguite 3.395 mammografie di screening, pari a  6.790 letture. Nell’arco di sei mesi dal trasloco dalla vecchia alla nuova sede ospedaliera, inoltre, è stato abbandonato completamente l’utilizzo di mammografie su pellicola anche per lo screening, passando totalmente al digitale e uniformandosi così agli altri servizi diagnostici“.

La Radiologia dell’Ospedale degli Infermi è una delle poche d’Italia ad essere dotata di ben due mammografi digitali in grado di ricavare immagini che mostrano anche il volume della mammella: uno donato dalla Fondazione Edo ed Elvo Tempia e l’altro dedicato solo alla clinica e agli approfondimenti diagnostici, donato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. A livello regionale, il progetto “Proteus Donna” è stato promosso dalla Regione Piemonte, da i-m3d, azienda torinese leader nella diagnostica per immagini, con la Fondazione Edo ed Elvo Tempia e sarà condotto sotto la responsabilità scientifica del Centro di Prevenzione Oncologica di Torino. Lo studio clinico si avvale della partnership di professionisti provenienti dall’Università degli Studi di Torino e del CSI Piemonte.

Lo sperimentatore responsabile del progetto a livello aziendale è la dottoressa Elisabetta Favettini, membro del comitato scientifico a livello regionale, Coordinatore dello screening mammografico del Dipartimento 5 ASL BI-VC, Responsabile della Diagnostica senologica e Vice Direttore della Radiologia dell’ASL BI, che spiega: “L’Ospedale degli Infermi è il terzo del Piemonte ad avviare lo studio. Sarò coadiuvata dalle colleghe Angela Amoruso e Patrizia Anrò, medici radiologi che seguono con me l’attività di Senologia diagnostica clinica e di screening. Gli esami saranno eseguiti da tre tecnici radiologi della Fondazione Tempia, Valentina Di Paola, Simone Vercellino e Lorenzo Dorandini. Questo ente no-profit, oltre ad aver messo a disposizione da tempo il personale amministrativo del servizio di centralino/segreteria, aggiungerà alcuni volontari per il punto accoglienza situato in prossimità del servizio di Senologia diagnostica, che forniranno informazioni sullo studio clinico“.

Il dottor Pietro Presti, Direttore Generale della Fondazione Tempia, commenta: “L’esperienza biellese si riconferma in prima linea negli screening oncologici, grazie alla collaborazione ultradecennale tra Fondazione Tempia e ASL BI. A partire dalle prime iniziative di screening promosse dal Fondo Edo Tempia oltre vent’anni fa, che si sono distinte a livello nazionale, oggi il nostro ruolo è garantire la continuità e la qualità, portando avanti progetti innovativi e sperimentali a livello regionale. Abbiamo messo a disposizione dell’ASL BI un mammografo digitale in grado di mostrare anche il volume della mammella, ad esclusivo utilizzo dello screening e che è già in funzione con modalità a due dimensioni. L’obiettivo di “Proteus Donna” è quello di poter migliorare l’efficacia e l’efficienza dello screening mammografico, al fine di ridurre la mortalità per tumore al seno. La nostra Fondazione può continuare a realizzare progetti di questa portata grazie al sostegno delle istituzioni e della popolazione“.

Si consideri che le mammografie di screening effettuate in Piemonte nel 2013 sono state complessivamente 200.000 e che il programma “Prevenzione Serena” nell’ambito del quale “Proteus Donna” viene realizzato, può aspirare ad evitare ogni anno ben 150 decessi per cancro al seno, se esteso all’intera popolazione bersaglio. Tutte le donne che sono interessate ad avere maggiori informazioni sullo studio clinico possono consultare il sito www.proteusdonna.it, come riportato sul Comunicato Stampa trasmesso dalla Struttura Semplice Pubbliche Relazioni, Accessibilità e Comunicazione dell’ASL BI.