Da sinistra dottori Jura, Pissaia, Gallina e De Col 2016

Intervista al dottor Luca De Col

 

L’équipe congiunta di Ostetricia e Ginecologia con il servizio di Anestesia e Rianimazione dell’ASL di Biella

 

Avere la possibilità di decidere in che modo far nascere il proprio bimbo rappresenta di certo una opportunità straordinaria. Perché è la libertà di scelta a fare la differenza.
L’Ospedale “Degli Infermi” dell’ASL di Biella ha ampliato sempre di più negli ultimi anni il ventaglio di offerte dedicate alle future mamme. Lo ha fatto nell’ottica di far vivere questo momento, così importante nella vita di una donna, nel migliore dei modi.

Da maggio 2016 è entrata a pieno regime anche la partoanalgesia con tecnica peridurale, già praticata da tempo in Ospedale ma adesso fruibile con un servizio attivo h24 (24 ore su 24) da parte degli anestesisti della Struttura Complessa Anestesia e Rianimazione diretta dal dottor Claudio Pissaia. 20 quelle praticate fin ora, dato in linea con le percentuali nazionali. Attività che viene praticata in sinergia con la Struttura Complessa Ostetricia e Ginecologia diretta dal dottor Roberto Jura.

Abbiamo intervistato il dottor Luca De Col, anestesista, che ha alle spalle una lunga esperienza in questo campo e che all’Ospedale dell’ASL di Biella coordina le attività legate alla partoanalgesia.

Che cosa deve sapere una donna che vuole optare per la partoanalgesia?
Presso il nostro Ospedale è possibile usufruire della partoanalgesia in qualsiasi momento, purché gli esami clinici effettuati non evidenzino patologie o criticità particolari. Normalmente tutte le donne gravide eseguono alla 36° settimana il bilancio di salute presso il Reparto di Ostetricia e Ginecologia; in questa occasione viene proposta loro anche la possibilità di avere un colloquio diretto con l’anestesista e scegliere prima se voler intraprendere la partoanalgesia o meno. Se la scelta favorevole viene espressa già in prima battuta, la settimana successiva la mamma avrà sùbito un incontro dedicato con l’anestesista; abbiamo infatti attivato un Ambulatorio specifico il lunedì ed il mercoledì mattina dalle ore 09.00 alle 11.00 (è previsto un numero massimo di tre pazienti per ogni giornata). In ogni caso, anche qualora la donna non prendesse una decisione in questa prima fase, la scelta della partoanalgesia potrà essere intrapresa anche al momento del parto“.

Quanto conta l’informazione per approcciarsi a questa pratica?
Conoscenza e consapevolezza sono due parole chiave da tenere bene in mente. Durante i corsi pre parto le mamme avranno modo di partecipare ad un incontro dedicato alla partoanalgesia, durante il quale sarà presente l’anestesista e potranno apprendere tutti i dettagli di questa pratica. L’informazione è fondamentale e lo è ancor di più nei momenti in cui si è più lucidi e razionali.
La partoanalgesia con tecnica peridurale è una possibilità che si aggiunge alle altre oggi disponibili. La donna deve essere in primo luogo serena e sapere che, qualora volesse utilizzare questa tecnica, presso il nostro Ospedale troverà tutte le professionalità e le competenze per metterla in atto“.

Quali sono le condizioni migliori affinché la partoanalgesia proceda al meglio?
“La partoanalgesia peridurale può essere praticata nelle diverse fasi del parto. È preferibile procedere fin dalle prime fasi del travaglio per ridurre al minimo le interferenze durante le fasi del parto”.

È vero che con la partoanalgesia la donna non percepisce più lo stimolo della contrazione?
No. Il nostro intervento, se attuato nei tempi giusti, consente alla donna di raggiungere un equilibrio che le permette di percepire comunque le contrazioni, giungendo alla fase espulsiva senza essere sfiancata. L’analgesia peridurale durante il travaglio, infatti, non ha tanto lo scopo di abolire del tutto la sensazione dolorosa, quanto di contrarla lasciando il più possibile inalterate le altre sensazioni, tra cui la spinta, necessaria per un buon parto“.

Ci sono controindicazioni per il nascituro?
Non ci sono ripercussioni per il bambino, né conseguenze negative ai fini dell’allattamento. Il dolore della mamma, se molto intenso, può essere fonte di stress per il neonato e questa tecnica contribuisce a fare in modo che il bimbo possa essere più protetto“.

Questo tipo di analgesia condiziona la partoriente nei movimenti?
Non cambia nulla sotto il profilo dei movimenti. Durante il travaglio la donna si può alzare e camminare se ne sente la necessità. È stato dimostrato che quando l’analgesia viene praticata nella fase iniziale, con i tempi e i modi più giusti, essa non interferisce minimamente con le fasi del parto“, come si legge nel Comunicato trasmesso dall’Addetto Stampa della nostra Azienda Sanitaria Locale.