Laura, affetta da sordità centrale, è riemersa dal silenzio in cui un trauma cranico improvvisamente l’aveva fatta precipitare. La sua storia ci dimostra come il Servizio Sanitario Pubblico sia capace di raggiungere risultati di grande valore professionale. La paziente è stata assistita a livello multidisciplinare da equipe dell’ASL di Biella, che l’hanno seguìta per cinque anni, garantendo il necessario supporto fisioterapico, logopedico, psicologico e ortottico, oltre che audiologico, recuperando così gran parte della percezione uditiva.
Che cos’è la sordità centrale
La sordità centrale totale è una condizione rara e complessa, che trasforma profondamente la vita di chi ne è colpito. A differenza delle forme di sordità che interessano l’orecchio esterno, medio o interno, il problema, in questo caso, risiede nel cervello, incapace di decodificare i segnali sonori.
Anche quando l’apparato uditivo periferico funziona perfettamente, il mondo si trasforma in un silenzio assoluto. Questa patologia non può essere affrontata con apparecchi acustici o impianti cocleari, poiché è il Sistema Nervoso Centrale a necessitare di riabilitazione attraverso approcci mirati e specialistici.
Un caso emblematico è proprio quello della giovane donna di appena trent’anni, che chiameremo Laura, ricoverata per un grave trauma cranico.
La storia di Laura
Nelle fasi iniziali la paziente è stata presa in carico dalla Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale ASL di Biella, dove ha seguìto un intenso lavoro di riabilitazione fisica, logopedica e cognitiva. La paziente soffriva anche di diplopia – una condizione che provoca visione doppia – causata da lesioni della via motoria di un occhio, ed è stata pertanto trattata dal punto di vista ortottico dalla Struttura di Oculistica.
Poteva quindi contare solo sulla visione monoculare e, per comunicare, si affidava con grande fatica a un’applicazione di riconoscimento vocale (speech-to-text), che convertiva in testo il parlato degli interlocutori, consentendole di leggerlo.
Per affrontare le difficoltà comunicative legate alla sua condizione, è stata indirizzata al Servizio di Audiologia della Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Otorinolaringoiatria, diretta dal professor Carmine Fernando Gervasio. A supportarla nel percorso audiologico, insieme alle colleghe, è stata in particolare l’audiometrista, Carla Montuschi.
In un contesto così complesso, dove il danno neurologico interessa diverse aree funzionali, la riabilitazione uditiva richiede competenze specifiche disponibili solo in pochissimi Centri altamente specializzati. L’intervento, considerata la rarità della patologia e le urgenze cliniche, ha seguìto un approccio personalizzato e mirato, che ha comportato la presa in carico della paziente con l’effettuazione di diverse sedute settimanali di riabilitazione uditiva.
Il percorso riabilitativo nel dettaglio
Il percorso riabilitativo della paziente ha incluso esercizi per stimolare le aree corticali responsabili dell’elaborazione del suono, sfruttando la neuroplasticità del cervello. Attraverso protocolli dedicati, si è lavorato sul riconoscimento dei suoni ambientali e sulla comprensione del linguaggio, con particolare attenzione agli elementi ritmici, frequenziali e temporali del parlato.
Questo è stato possibile mediante il ricorso a strumenti tecnologici, musicali e all’adattamento di tecniche derivate da protocolli per pazienti con impianto cocleare. I risultati, seppur graduali, sono stati significativi: in cinque anni, Laura ha recuperato gran parte della percezione uditiva, riuscendo a comunicare senza dipendere esclusivamente da supporti testuali.
Grazie alla sua incrollabile caparbietà e all’enorme sforzo riabilitativo svolto in più contesti – fisioterapico, logopedico, psicologico e ortottico oltre che ovviamente audiologico – è riuscita, partendo da una condizione iniziale gravissima, a ottenere progressi inizialmente insperabili. Oggi Laura è in grado di sostenere brevi conversazioni telefoniche con voci conosciute, un progresso straordinario che testimonia l’efficacia del percorso intrapreso.
Purtroppo, le varie tipologie di sordità centrale sono ancora poco riconosciute e probabilmente sottovalutate, specialmente negli àmbiti dei traumi cranici che coinvolgono il cervello. La consapevolezza e l’approfondimento di queste condizioni sono cruciali, sia per una diagnosi precoce che per garantire interventi tempestivi e mirati.