Le Centrali Operative Territoriali dell’ASL di Biella sono realtà: lunedì è stata attivata anche la Centrale Operativa Territoriale di Cossato
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Lunedì 25 marzo 2024 è diventata operativa anche la Centrale Operativa Territoriale di Cossato. La prima COT, per l’area di competenza dell’area distrettuale di Biella, aveva preso avvio a luglio del 2023. L’ASL di Biella può ora contare su due Centrali attive, così come indicato nell’ambito della programmazione regionale.

Le COT sono un servizio previsto dal D.M. 77/2022 e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dall’Unione Europea e che supporta la creazione e il consolidamento della rete socio-sanitaria finalizzata a rispondere ai bisogni di salute del Territorio.

I recenti studi epidemiologici concordano nell’affermare che la popolazione italiana sta invecchiando progressivamente. Si stima che nel 2050 i soggetti anziani tenderanno ad aumentare, fino a raddoppiare. Per tanto è chiaro come le malattie emergenti in futuro saranno soprattutto quelle cronico-degenerative, ovvero patologie a lenta progressione che tendono ad accompagnare la persona assistita nel corso della vita. La sfida sanitaria è legata all’assistenza di queste fasce di popolazione che sviluppano progressivamente disabilità fisiche e cognitive, con il conseguente sviluppo di fragilità e perdita progressiva dell’autosufficienza.

Con l’entrata in vigore del D.M. 77 del 2022, vengono definiti modelli e standard relativi all’assistenza territoriale con il potenziamento delle cure domiciliari, l’integrazione interdisciplinare per la presa in cura della persona fragile attraverso la stratificazione e mappatura della popolazione per intensità dei bisogni socio-sanitari e l’implementazione di servizi digitalizzati quali la telemedicina e il telemonitoraggio.

A che cosa servono le Centrali Operative Territoriali?

Le Centrali Operative Territoriali garantiscono e coordinano la presa in carico da parte dell’ASL BI dei pazienti fragili, intercettando i bisogni di cure e/o di assistenza, assicurando la continuità tra Ospedale e Territorio. Si tratta di realtà organizzative che non si rapportano direttamente con i cittadini, ma coordinano le attività per offrire a essi i servizi.

La Centrale Operativa Territoriale (COT) è, infatti, l’anello di congiunzione dei vari livelli operativi socio-sanitari; svolge funzioni di coordinamento organizzativo rispetto alla presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nel percorso assistenziale, assicurando continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza. La COT è incaricata del monitoraggio dei percorsi di continuità assistenziale residenziale e domiciliare; rappresenta, inoltre, l’interlocutore distrettuale con gli Ospedali e la Rete di emergenza-urgenza.

A seguito dell’apertura le COT nelle Aree territoriali di Biella e Cossato stanno progressivamente implementando la loro attività per arrivare progressivamente a regime con aperture 7 giorni su 7.

Svolgono in sintesi le seguenti funzioni:

  • coordinamento della presa in carico del paziente:
  • raccordo tra professionisti e servizi coinvolti;
  • tracciamento e monitoraggio delle transazioni tra luoghi di cura
  • supporto informativo e logistico
  • raccolta e gestione dati di salute (telemedicina, Cateteri Venosi Centrali…).

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC), ora inserito nella Centrale Operativa Territoriale (COT), è descritto dal Decreto Ministeriale come la figura chiave per portare i cambiamenti attesi, ponendosi come tramite tra gli Specialisti e i Medici di Medicina Generale (MMG) e i Pediatri di Libera Scelta (PLS), valutando il malato al domicilio, verificando le condizioni di assistenza e la rete familiare e l’adeguatezza delle persone che se ne prendono cura e del contesto assistenziale sul territorio. Attraverso l’uso di strumenti di valutazione rileva il grado di fragilità, programma valutazioni multidisciplinari, educa e monitora in base ai bisogni espressi e inespressi, supporta per la richiesta ausili e altre pratiche. Il modello organizzativo di gestione e controllo della collaborazione tra servizi di assistenza territoriale e ospedaliera imbricato su modelli relazionali e assistenziali, Infermieristica di Famiglia e Comunità e Care Management garantiscono la continuità assistenziale, la facilitazione di percorsi e la realizzazione di progetti a supporto della fragilità, della cronicità, della disabilità e della comorbidità (ossia la coesistenza di due o più disturbi o malattie fisiche o psichiche in uno stesso individuo).

Da luglio 2023, le Infermiere di Famiglia e di Comunità e le Care Manager (presenti all’ASL BI da tempo) rappresentano il punto di congiunzione tra il Nucleo di Continuità delle Cure, Unità Speciali di Continuità Assistenziale, Cure Primarie e Palliative, oltre alle attività che già svolgono a domicilio, negli ambulatoriali e nella comunità. Molti progetti si sviluppano nel contesto dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali con l’obiettivo di intercettare precocemente gli assistiti affetti da malattie croniche, rare e neurodegenerative, come Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sclerosi Multipla, Demenze e Parkinson.

Interventi rivolti ad alunni con patologie croniche

Sono inoltre attivi interventi rivolti ad alunni con patologie croniche: la DGR n. 50-7641/2014 la Regione Piemonte riconosce la necessità di farsi carico degli alunni con patologie croniche come diabete di tipo 1, epilessia, asma e allergie, al fine di favorire l’inclusione e il diritto allo studio nelle scuole di ogni ordine e grado. Le Care Manager programmano e organizzano insieme all’Infermiera di Famiglia e Comunità i Corsi di formazione per il Personale scolastico, coinvolgendo i Familiari e il Pediatra. Una sinergia tra Scuole, Distretto e Famiglie, come riportato nel Comunicato Stampa sulle Centrali Operative Territoriali trasmesso dalla nostra Azienda Sanitaria Locale.