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A Biella successo del workshop con professionisti da tutta Italia e dall’estero

Un centinaio di persone tra medici, specialisti, altri professionisti della Sanità e dell’ambito sociale hanno partecipato, sabato 17 gennaio 2015, al workshop dal titolo “Integrare gli interventi sulla demenza. Esperienze a confronto”.
L’iniziativa, che si è svolta a Città Studi di Biella, ha rappresentato l’occasione per porre le basi per l’avvio di progetti condivisi al di fuori dei confini italiani sulla malattia di Alzheimer e sul decadimento cognitivo.
Prestigiose le personalità presenti in qualità di relatori, provenienti da tutta Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Lazio) e dall’estero (Svezia, Svizzera, Olanda, Spagna).

Il workshop è stato organizzato da ASL BI e AIMA Biella – Associazione Italiana Malattia di Alzheimer, con il supporto del Progetto Mattone Internazionale e di altri numerosi partner locali e regionali. Per l’occasione è stato anche attivato il sito Internet www.retealzheimer.it che è ancora consultabile per chiunque volesse saperne di più sui progetti di lotta all’Alzheimer e alle demenze in genere.

Bernardino Debernardi, Responsabile scientifico del workshop e Direttore della Struttura Complessa (S.O.C.) Geriatria Post-Acuzie dell’ASL BI, spiega: “In tal senso, il workshop è stato solo un punto di partenza per ulteriori iniziative che vedranno Biella collaborare con centri di studio e di ricerca nazionali ed europei. Un particolare ringraziamento va all’Organizzazione Mattone Internazionale, ad AIMA, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ed a tutti i partecipanti per la fattiva collaborazione e per l’ottima riuscita della manifestazione, con l’augurio di continuare a lavorare insieme a loro. Con questa iniziativa, l’ASL BI fa un salto di qualità nell’assistenza e cura dei malati con demenza, confrontandosi senza timori con realtà del nord Europa, da sempre all’avanguardia in questo campo”.

Durante il workshop, i professionisti si sono dunque confrontati tra le diverse esperienze intraprese negli ultimi anni. Nella sessione mattutina, per esempio, è stato proiettato il video “Ho cura di te. Come Biella affronta l’Alzheimer”, di Manuele Cecconello, visibile su http://youtu.be/9oSHNhFyyPA, che illustra le modalità di assistenza e cura dei malati con decadimento cognitivo nei vari contesti di cura: dal Centro Diurno al Nucleo Temporaneo Alzheimer dell’Opera Pia Cerino Zegna, alla Palestra della Memoria gestita dalla cooperativa ANTEO e finanziata da AIMA. Nel filmato viene spiegata anche la filosofia che sta alla base del funzionamento del “Centro della Memoria”, cioè la presa in carico della persona durante tutte le fasi della malattia e l’inclusione della stessa in tutte le scelte assistenziali e terapeutiche.

Al filmato hanno fatto seguito le relazioni di Valeria Romano (IRES Regione Piemonte) e Alessandro Bonansea (Coordinatore regionale Alzheimer), che hanno illustrato il quadro in cui si muove la programmazione regionale piemontese alla luce dei progetti europei.

Bonansea ha portato anche il saluto di Antonino Saitta, Assessore Regionale alla Sanità.

Rabih Chattat, docente dell’Università di Bologna, ha parlato dell’inclusione dei malati e delle loro famiglie in tutte e scelte assistenziali e terapeutiche.

La neurologa Elisabetta Farina, della Fondazione Don Gnocchi di Milano, ha illustrato un progetto di Centri di incontro per malati, realtà che hanno avuto successo in Olanda e che hanno ottenuto un finanziamento europeo.

Franco Ferlisi, presidente di AIMA Biella, ha successivamente esposto le luci e le ombre del Piano Nazionale Demenze.

L’ultima sessione del mattino è stata tenuta da:

  • Anders Wallin, svedese (diagnostica nelle fasi iniziali)
  • Sandra Oppikofer, svizzera (effetti delle attività espressive e creative sulle emozioni e le capacità di persone affette da demenza e dei loro caregiver)
  • Josè Javier Yanguas, spagnolo (possibilità di riabilitazione per i malati di Alzheimer)
  • Rose Marie Droes, olandese (supporti integrati per persone affette da demenza e loro caregivers).

Questi esperti internazionali hanno portato interessanti esempi circa le modalità di affrontare cura e assistenza ai malati con demenza nelle loro nazioni.

Al pomeriggio i partecipanti hanno dato vita a quattro sessioni dedicate a:

  • Declino cognitivo lieve: definizione, indicatori, reclutamento soggetti a rischio (moderatore: Franco Ferlisi, con relazioni introduttive di Patrizia Mecocci, Direttore della Geriatria dell’Università di Perugia, e di Luca Cravello delI’IRCCS Fondazione Santa Lucia, Roma)
  • Terapie non farmacologiche: attività cognitive e sociali (moderazione della geriatra dell’ASL BI, Elena Ortone, con relazione di Ernesto Palummeri, Geriatria dell’Ospedale Galliera di Genova)
  • Modelli organizzativi integrati: integrazione di soggetti, strumenti, ambiti (moderatori i geriatri biellesi Bernardino Debernardi e Paola Bertone, con relazione iniziale del geriatra Andrea Fabbo, Responsabile del Programma Demenze per l’USL di Modena)
  • Narrazione e Benessere (moderatore: Vincenzo Alastra, con relazioni introduttive di Federico Batini e Marco Bartolucci dell’Università di Perugia ed intervento preordinato dell’olandese Daniele Toffoletto, psicogerontologo),

come riportato sul Comunicato Stampa trasmesso dalla Struttura Semplice Pubbliche Relazioni, Accessibilità e Comunicazione della nostra Azienda Sanitaria Locale.

 

Alcune immagini

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(Nell’immagine a testa di pagina, il logo della Rete Alzheimer, tratto dall’omonimo sito Internet)