Le borse di studio per l’onconefrologia
Eleonora Mantovani, studentessa di Medicina a Torino, ha scelto di dedicare la sua tesi di laurea a un progetto che coinvolge pazienti affetti da neoplasie renali, candidati alla rimozione completa del rene malato. L’indagine è condotta con la collaborazione della dottoressa Cravero dell’Ospedale di Biella e la supervisione del Professor Dario Roccatello dell’Università di Torino e della Professoressa Roberta Fenoglio dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
Lo studio prevede la ricerca di lesioni istologiche, sintomatiche e non, sulle porzioni di tessuto renale sano, non coinvolto dalla neoplasia. L’obiettivo finale del progetto è validare l’ipotesi secondo cui i tumori renali si sviluppano su reni già precedentemente malati, nonché scoprire patologie asintomatiche.
“Personalmente ho trovato nel progetto della borsa di studio A.MA.RE un’occasione per mettermi veramente in gioco come studentessa, approfondendo le mie conoscenze sulla patologia oncologica renale e approcciandomi per la prima volta in maniera pratica al mondo della Nefrologia”, dichiara Eleonora Mantovani.
“La possibilità di eseguire un esame istologico e ultrastrutturale sulla porzione asportata del rene non interessata dal tumore consente, a volte, di riconoscere malattie renali concomitanti o predisponenti l’insorgenza del tumore, permettendo così di approfondire lo stato di salute del rene controlaterale”, spiega la Raffaella Cravero dell’ASL di Biella.
Il progetto sviluppato da Giovanni Di Giampaolo, studente di Medicina dell’Università degli Studi di Milano, consiste invece in uno studio volto a individuare una correlazione tra l’assunzione di farmaci antitumorali e l’insorgenza di danno renale acuto. Questi farmaci mirano a risvegliare le capacità dell’organismo di difendersi dal tumore, “rieducando” il sistema immunitario a tenere sotto controllo ed eliminare efficacemente le cellule tumorali, ma possono causare un’iperattivazione del sistema immunitario stesso, che determina l’attacco di cellule sane dell’organismo, con lo sviluppo di reazioni autoimmuni. Anche se solo in una ridotta percentuale di casi, queste reazioni autoimmuni possono coinvolgere i reni, portando a un danno renale acuto. L’analisi della documentazione clinica, condotta nell’ambito del progetto finanziato dalla borsa di studio, cerca di confermare e approfondire i dati già presenti in letteratura riguardo all’associazione tra danno renale acuto e farmaci antitumorali. La ricerca si è svolta presso il Reparto di Oncologia dell’ASL di Biella, diretto dal dottor Francesco Leone, ed è stata svolta sotto la supervisione del professor Maurizio Gallieni dell’Università degli Studi di Milano e della dottoressa Laura Cosmai dell’ASST Fatebenefratelli Sacco.
“Sono sicuro che questa esperienza mi arricchirà molto come futuro medico”, spiega Giovanni Di Giampaolo, “permettendomi di imparare cosa significa fare ricerca clinica. Ciò che mi affascina maggiormente di questo progetto è il tentativo di fornire risposte a questioni ancora non del tutto comprese. Spero che il mio impegno possa contribuire, anche se in modo modesto, al progresso della medicina”.
“Il primo Ambulatorio di Onconefrologia in Italia è stato istituito a Cremona ed è diretto proprio dalla dottoressa Cosmai, che, insieme al professor Gallieni, segue Giovanni nella sua ricerca”, ricorda la dottoressa Raffaella Cravero.