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Il Drop in di Biella festeggia i dieci anni del progetto “Chi SI Ama Mi Segua“, giunto alla sua decima edizione e promosso dal Servizio Dipendenze dell’ASL BI e da Anteo Impresa Cooperativa Sociale,viene organizzato ogni anno in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta all’AIDS. Come per le edizioni passate, l’avvenimento sarà volto alla sensibilizzazione, alla prevenzione e all’informazione circa i rischi legati alla diffusione dell’HIV e dell’AIDS attraverso la distribuzione di card con profilattico e l’organizzazione di eventi pubblici nei giorni precedenti al 1° dicembre.
È disponibile una pagina focus sul sito web della Regione Piemonte: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/prevenzione/1-dicembre-2023-world-aids-day

Quest’anno la ricorrenza del decimo anniversario del progetto sarà un’ottima opportunità per richiamare l’attenzione e proporre riflessioni su un tema tanto importante quanto delicato. Come per le edizioni precedenti gli interventi principali saranno svolti dai gestori e dal personale dei coffee bar diurni e dei locali notturni nei contesti del divertimento biellese con la distribuzione delle card con profilattico, nei momenti in cui diventa più facile per le persone abbassare la soglia di attenzione e attuare comportamenti sessuali a rischio.

È opportuno sottolineare il valore della collaborazione con i gestori dei locali notturni, Dj, baristi, addetti alle PR e dei coffee bar; spesso considerati responsabili in termini negativi di quanto accade nel mondo del divertimento, possono invece rappresentare un punto di forza su cui puntare. Essi rappresentano stakeholder privilegiati in grado di trasmettere messaggi più incisivi e comprensibili ai loro clienti, dando un’impronta meno istituzionale ma forse anche per questo assolutamente efficace.

Carattere regionale del Progetto

Come accaduto l’anno scorso l’iniziativa sarà estesa ad altre aree della Regione Piemonte all’interno delle quali, a partire dalla giornata del primo dicembre e per tutto il week end successivo, verranno distribuite le card con profilattico. Verranno utilizzati la stessa grafica e brand e ogni singola organizzazione sul proprio territorio di competenza darà vita ad iniziative come performance teatrali, eventi di street art, presidi con banchetti informativi ma anche la possibilità alla popolazione di eseguire test rapidi per l’HIV, con il supporto di figure sanitarie specializzate.

Aderiscono all’iniziativa le seguenti organizzazioni:

PROGRAMMA DECIMA EDIZIONE PROGETTO “CHI SI AMA MI SEGUA”

30.11.23 giovedì

Presso la biblioteca civica, alle ore 18.00, si è tenuta la presentazione del libro “La cura inaspettata” di Alessandro Aiuti e Annamaria Zaccheddu. Hanno dialogato la dottoressa Annamaria Zaccheddu e la dottoressa Anna Silvia Lingua, Dirigente Medico Malattie Infettive dell’ASL BI.
Presso il cinema Verdi di Candelo, alle ore 21.00 si è tenuta la proiezione del film “120 battiti al minuto”.

01.12.23 venerdì

Alle ore 10.30, presso la Sala Convegni dell’Ospedale di Ponderano, Conferenza Stampa sui 10 anni del progetto “Chi SI Ama Mi Segua”. Al termine saranno consegnati attestati di riconoscenza ai gestori dei locali, coffee bar e locali notturni che in questi anni hanno contribuito alla realizzazione dell’evento.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17.00 e fino alle ore 21.00, presso il servizio Drop in “Aperitest” con cibo, musica e possibilità di eseguire test rapidi per l’HIV. Sarà così possibile accedere allo screening gratuito volto all’individuazione del virus dell’HIV responsabile dell’AIDS.
Grazie alla collaborazione, ormai decennale, con i Servizi di Riduzione del Danno e Limitazione dei Rischi operanti nella Regione Piemonte, all’”Aperitest” saranno presenti gli operatori e alcuni frequentatori del Drop in “puntOfermo” di Collegno, che proporranno ai partecipanti un questionario sulle tematiche legate alle conoscenze inerenti la diffusione del virus dell’HIV.

Il progetto “Chi Si Ama Mi Segua”, ha potuto contare su una rete territoriale, rafforzatasi sempre più in questi anni, costituita da locali notturni, coffee bar, Asl, Enti pubblici, Associazioni di Categoria, Associazioni Giovanili e cittadini sensibili alle tematiche proposte.

Al progetto aderiscono i seguenti locali: Baretto, Birreria Biellese, Caffè Galileo, Caffè Magnino, Hemingway Music Club, L’Alchimista Cafè & Cocktail Bar, Tony Panini Buoni, Vanilla Cafè, Walhalla Cocktail Bar, Eurobar, 13900, Gasoline Road Bar, Glamour Lounge, Locomotion, Bar da Sergio, The Second, Taipan Cafè, Qeequeg Cafè, Il Borracho, Bice Cafè, Beer Wine Bar, Villa Boffo, Lorien Pub, Ned Kelly, Terroir, Sut l’Ala, Caffè Bruticella, Pizzeria La Marchesa, La Dolceria, Road Runner, Birra Elvo Shop & BBQ Pub, Bar La Torre, Loft Cafe, Nuovo Luxor Caffè, Bar Centro, Caffe del Teatro, Caffetteria Boglietti, Caffè Torino, Nuovo Caffè Bistrot, Caffè degli Artisti, Il Vecchio Ciliegio, Caffe della Piazzetta, Caffè Amici, Piadineria Piada Max, Giuly Bar, Bodega de Lopez, La Vecchia Posta, Bottega di Vino, Bar Italy, Dolce e Salato, Caffè Beni, Dolce Manna, Erbavoglio.

02.12.23 sabato

Dalle ore 14.30 alle ore 17.30, in piazza S. Marta nella zona pedonale di Biella, sarà realizzato un “salotto urbano” dove, insieme all’associazione “Il Groviglio”, l’associazione Hope Club e il collettivo “nientedafareabiella” che aderiscono al progetto, si potrà discutere e ragionare su temi come l’assunzione di responsabilità, le buone pratiche preventive, i dati relativi alla diffusione del virus, le terapie adottate. Supervisionerà il dibattito la Dottoressa Anna Silvia Lingua. Sarà inoltro possibile sperimentarsi “giocando” al Condom Game e informarsi al “Laboratorio di Prevenzione”.
Durante il pomeriggio sono previste performance di danza dell’artista Ester Fogliano presente grazie alla collaborazione con il progetto “Teatri Tascabili”.

Background

Considerazioni sulla diffusione dell’HIV

Nei primi anni ottanta si è assistito alla comparsa e alla diffusione dell’AIDS, in particolare tra le persone omosessuali o consumatrici di sostanze per via endovenosa, la quali per un lungo periodo di tempo hanno subito di conseguenza lo stigma morale riconducibile alla loro condizione.

Dopo una prima fase caratterizzata da un elevato livello di preoccupazione e attenzione nei confronti di una malattia ritenuta rapidamente mortale, negli ultimi anni si è assistito ad un sostanziale riduzione dell’interesse nei confronti di questa malattia da parte dei media e dell’opinione pubblica. Ciò è riconducibile, in parte, al fatto che i progressi in campo medico hanno fortunatamente ridotto la mortalità, ridimensionando l’allarme che aveva caratterizzato in particolare gli anni novanta; in parte perché le notizie più preoccupanti giungono dal cosiddetto terzo mondo e la percezione diffusa è che si tratti di un problema lontano e che, di fatto, non ci riguardi. La realtà è però ben diversa.

Nuove diagnosi

Dal 2012 si è osservata una riduzione delle nuove diagnosi di contagio con HIV, che appare più evidente dal 2018, con un declino ulteriore negli ultimi due anni. L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi da HIV, nel 2021 si è collocata al di sotto della media stimata nei Paesi dell’Unione Europea (4,3 casi per 100.000 residenti). La riduzione del numero di nuove diagnosi da HIV interessa tutte le modalità di trasmissione.

L’incidenza più elevata di nuove diagnosi da HIV si riscontra nella fascia di età 30-39 anni (7,3 nuovi casi ogni 100.000 residenti) e a seguire nella fascia 25-29 anni (6,6 nuovi casi ogni 100.000 residenti). In queste fasce di età l’incidenza nei maschi è 3-4 volte superiore a quella nelle femmine. In generale, i maschi rappresentano il 79,5% dei nuovi casi.

Il numero più elevato di diagnosi è attribuibile alla trasmissione sessuale e, nell’ordine, a maschi che fanno sesso con maschi (MSM), maschi eterosessuali e femmine eterosessuali. Dal 2016 si osserva una diminuzione del numero di nuove diagnosi da HIV in stranieri, sia maschi che femmine. Più di un terzo delle persone con nuova diagnosi da HIV ha scoperto di essere sieropositivo a causa della presenza di sintomi o patologie correlate all’HIV, a testimonianza di una diagnosi tardiva.

Casi di AIDS

Dal 1982, anno della prima diagnosi di AIDS in Italia, al 31 dicembre 2021 sono stati notificati al Centro Operativo AIDS 72.034 casi di AIDS. Di questi, 55.537 (77,1%) sono maschi, 814 (1,1%) in età pediatrica (<13 anni) o con infezione trasmessa da madre a figlio e 8.229 (11,4%) stranieri o di nazionalità ignota.
L’età mediana alla diagnosi di AIDS, calcolata solo tra gli adulti (≥13 anni), è di 36 anni per i maschi e di 33 anni per le femmine.
Il numero di decessi in persone con AIDS è rimasto stabile ed è stata pari a poco più di 500 casi per anno.

Screening

L’unico modo per accertare l’avvenuta infezione è sottoporsi al test di screening. L’infezione da HIV, nel nostro paese, è ormai considerata un’infezione cronica che lascia spazio a progetti di vita personali, lavorativi e familiari, compreso quello di diventare genitori. Non esiste ancora una cura in grado di guarire dall’HIV ma, se l’infezione è diagnosticata precocemente, le terapie antiretrovirali disponibili offrono un’aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione in generale.
In Italia è altissima e in costante crescita la percentuale di diagnosi tardive: sono molte, dunque, le persone non consapevoli di aver contratto il virus e che arrivano al test HIV in uno stato di salute già debilitato.

La diagnosi precoce offre importanti vantaggi: innanzitutto la possibilità per le persone HIV positive di ricevere cure adeguate, assistenza e sostegno. Inoltre, la tempestiva consapevolezza di avere contratto l’HIV offre alle persone la possibilità di prevenire la trasmissione del virus ad altri. È importante sapere che i benefici delle terapie antiretrovirali sono maggiori per chi inizia precocemente il trattamento; le terapie sono in grado di diminuire la capacità infettiva dell’HIV rendendo estremamente improbabile la trasmissione del virus ad altre persone. Per evitare rischi è necessario rispettare poche e semplici regole e praticare sesso sicuro nelle avventure di una notte, nei rapporti occasionali, ma anche all’inizio di una nuova relazione.

Prospettive future

Occorrono ancora molto impegno e lavoro per perseguire gli obiettivi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite volti a debellare l’AIDS entro il 2030. Al momento la diffusione dell’infezione non decresce in maniera significativa e si evidenzia di conseguenza l’urgenza di promuovere e assicurare adeguate risorse a tutti gli strumenti di prevenzione oggi disponibili: preservativi, TasP (Treatment as Prevention), PrEP e Pep (profilassi pre e post esposizione), anche mediante l’attivazione di servizi di Riduzione del Danno. Il problema della diffusione dell’HIV non riguarda tuttavia solo l’ambito sanitario, ma ha anche una connotazione culturale che riguarda l’assunzione di responsabilità, con un’ottica rivolta ad una nuova concezione del divertimento e con una maggiore consapevolezza verso tutti gli aspetti che investono la sfera relazionale ed emozionale delle persone.

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