Prevenzione Serena, il programma organizzato di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori messo a punto dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e con il Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte, avvia una nuova campagna di comunicazione volta a rinforzare il messaggio che da anni porta sul territorio: la prevenzione è fondamentale per il contrasto ai tumori della mammella, del collo dell'utero e del colon retto.

Prevenzione Serena, il programma organizzato di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori messo a punto dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e con il Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte, avvia una nuova campagna di comunicazione volta a rinforzare il messaggio che da anni porta sul territorio: la prevenzione è fondamentale per il contrasto ai tumori della mammella, del collo dell’utero e del colon retto.

Sono infatti diversi i fattori di rischio che influenzano l’insorgenza di questi tumori, quali il tabagismo, la scorretta alimentazione, il consumo dannoso e rischioso di alcool, la scarsa attività fisica e sedentarietà.  Adottare uno stile di vita sano e attivo è il primo passo per ridurre il rischio di sviluppare un tumore.
Non solo: la prevenzione secondaria del cancro della cervice uterina, della mammella e del colon retto, effettuata tramite i controlli periodici dello screening, è in grado di ridurre la mortalità. In Italia, il cancro della mammella rappresenta la neoplasia più frequente tra le donne, con circa 32 mila casi all’anno, mentre il tumore della cervice uterina vede un totale di circa 3500 nuovi casi diagnosticati ogni anno. Il cancro del colon retto è la seconda causa di morte per tumore in Italia, con circa 34 mila persone che si ammalano ogni anno. Oltre alle maggiori possibilità di sopravvivenza, la diagnosi precoce consente trattamenti meno invasivi.

“La campagna è finalizzata a sensibilizzare le persone sull’importanza di sottoporsi allo screening e a incrementare l’adesione della popolazione al fine di intercettare la malattia nelle fasi precoci”, fa sapere il Direttore Sanitario ASL BI, dottoressa Eva Anselmo. “La diagnosi è importante poiché nello stadio iniziale il tumore può essere affrontato con maggiore efficacia e minori effetti collaterali. Maggiori sono pertanto le probabilità di cura”.

Lo slogan della campagna è “Scegli anche tu la qualità. Prevenzione Serena, il mio screening di fiducia”: la qualità del percorso è infatti garantita da un sistema informativo di monitoraggio, la verifica sistematica del raggiungimento degli standard e il miglioramento continuo, l’alta specializzazione, la multi-professionalità e la formazione continua.

Nel 2023 sono stati aggiornati i protocolli di screening organizzati per i tumori di mammella, collo dell’utero e colon retto. Le novità più rilevanti riguardano gli esami di primo livello, con l’introduzione dei test per la ricerca del sangue occulto nelle feci e del test per l’HPV (papilloma virus test) per le donne dai 30 ai 64 anni, mentre per il protocollo di screening del cancro del colon-retto viene anticipata l’età da 58 anni a 50 anni.

Screening del carcinoma mammario

Il nuovo protocollo prevede:

  • esame di primo livello: mammografia
  • esame di secondo livello: ecografia mammaria ed eventuale prelievo per biopsia

Si rivolge a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni. Su richiesta, possono partecipare anche le donne tra i 45 e i 49 anni.

Screening del cancro della cervice uterina

In base al nuovo protocollo, a tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni viene offerto lo screening, così predisposto:

  • esame di primo livello:
    – pap-test per le donne tra i 25 e i 29 anni, ogni 3 anni
    – test per la ricerca del papilloma virus (HPV) per le donne tra i 30 e i 64 anni, ogni 5 anni
  • esame di secondo livello: colposcopia ed eventuale prelievo per biopsia

Screening del carcinoma del colon-retto

Lo screening, rivolto a tutte le persone di età compresa tra 50 e 74 anni, prevede:

  • esame di primo livello: ricerca del sangue occulto nelle feci
  • esame di secondo livello: colonscopia ed eventuale prelievo per biopsia

“Diciamo sempre che la prevenzione salva la vita e la buona risposta che otteniamo dalle donne che accettano l’invito a sottoporsi ai test citologici e mammografici è il segno che anche le biellesi hanno ben presente l’importanza di tenersi sotto controllo”, dichiara la dottoressa Adriana Paduos, Direttore Sanitario del Fondo Edo Tempia, che collabora con l’ASL di Biella per attuare il programma di screening e prevenzione. “Vorremmo una risposta altrettanto convinta anche per i test al colon retto: forse non c’è abbastanza consapevolezza del fatto che si tratta di una patologia che, nel corso della vita, può colpire una donna su 19 e un maschio su 12, il che la rende niente affatto marginale. Ma se ne parla meno rispetto ad altri tumori. Ecco, sarebbe importante non trascurarla”.

Il programma di screening è offerto gratuitamente, senza ricetta medica, ai cittadini residenti sul territorio regionale piemontese che rientrano nelle fasce di età previste: i destinatari ricevono a casa una lettera con la comunicazione di un appuntamento. Per ottenere maggiori informazioni ed eventualmente spostare e/o fissare la data dell’appuntamento, gli utenti possono chiamare il numero telefonico del Centro Unificato di Prenotazione (CUP) regionale all’800 00 11 41, attivo dalle ore 8.00 alle 20.00, da lunedì a domenica.
Solo per spostare l’appuntamento e visionare l’esito ci si può collegare al sito web: www.salutepiemonte.it

“Diciamo sempre che la prevenzione salva la vita e la buona risposta che otteniamo dalle donne che accettano l’invito a sottoporsi ai test citologici e mammografici è il segno che anche le biellesi hanno ben presente l’importanza di tenersi sotto controllo – prosegue la dottoressa Adriana Paduos, Direttore Sanitario del Fondo Tempia -. Vorremmo una risposta altrettanto convinta anche per i test al colon retto: forse non c’è abbastanza consapevolezza del fatto che si tratta di una patologia che, nel corso della vita, può colpire una donna su 19 e un maschio su 12, il che la rende niente affatto marginale. Ma se ne parla meno rispetto ad altri tumori. Ecco, sarebbe importante non trascurarla”.

“L’obiettivo della campagna è di promuovere una scelta consapevole nelle persone invitate allo screening, ma non solo”, spiega la dottoressa Milena Vettorello, Referente per gli screening oncologici e Prevenzione Serena dell’Azienda Sanitaria di Biella. “Tutti i cittadini sono invitati a seguire, nella vita quotidiana, le semplici regole che consentono di ridurre il rischio di sviluppare tumori: non fumare, adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, praticare sport, vaccinarsi contro il papilloma virus (HPV) e l’apatite B, oltre a limitare il consumo di alcolici e, ovviamente, aderire ai programmi di screening”.

Stili di vita sani

Poche semplici regole da seguire nel nostro quotidiano per ridurre il rischio di sviluppare un tumore:

  • Non fumare, non consumare nessuna forma di tabacco e rendere la propria casa libera dal fumo
  • Adottare un’alimentazione sana ed equilibrata
  • Ricordare che l’allattamento al seno riduce il rischio di tumore per la mammella
  • Fare vaccinare i propri figli contro il papilloma virus (HPV) e l’epatite B
  • Evitare un’eccessiva esposizione al sole e usa protezioni solari
  • Seguire scrupolosamente le istruzioni in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro per proteggersi dall’esposizione ad agenti cancerogeni
  • Praticare attività fisica regolarmente ed evitare la sedentarietà
  • Limitare il consumo di alcolici
  • Aderire ai programmi di screening oncologici

Per maggiori informazioni è possibile leggere l’articolo sul sito della Regione Piemonte.